Lucio Flavio Celere
Nel 1899, nella tamponatura di un muro che sbarrava la postierla della torre romana accanto al teatro, insieme ad alcuni dei blocchi che componevano un’epigrafe monumentale, è stata rinvenuta anche l’epigrafe funeraria di Flavio Celere.
Introduzione
L’iscrizione funeraria voluta da Lucio Flavio Celere per sé e per la moglie, Petronia Salvia, è incisa su una lastra di marmo statuario delle cave greche del monte Pentelico. Flavio Celere, che era stato anche responsabile del culto imperiale, svolgeva il mestiere di venditore di incenso, una merce di importazione molto costosa, ma indispensabile per le cerimonie religiose e come balsamo e per fumigazioni, a scopo terapeutico.
L'iscrizione
L(ucius) Flavius L(uci) f(ilius) Ste(llatina tribu) Celer / turarius, VIvir / august(alis) sibi et Petroniae / Salviae t(estamento) f(ieri) i(ussit)
Lucio Flavio figlio di Lucio, della tribù Stellatina, Celere, venditore di incenso, seviro augustale, a sé e a Petronia Salvia. Ordinò che fosse fatto per testamento.
Bibliografia
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
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