Edificio pluripiano per abitazioni, negozi e uffici
L’edificio, progettato da Gino Salvestrini, rappresenta uno dei casi più emblematici di inserimento postbellico di elementi alti all’interno del tessuto storico.
L’“edificio alto” di Gino Salvestrini (1951), all’incrocio con lo storico asse di via XX Settembre e via Santa Teresa, si confronta con alcune significative preesistenze del tessuto barocco cittadino. Il progetto, presentato il 3 settembre 1947 per conto della società I.R.A.S. – e il cui iter amministrativo si è pienamente concluso solo in anni recenti –, prevedeva una mole ben maggiore, di 21 piani, poi ridotta e arretrata di 2 metri rispetto al filo della via XX Settembre. Il blocco principale dell’edificio poi realizzato, posto in corrispondenza dell’incrocio tra le due vie, impone la propria mole, pienamente percepibile dalla vicina piazza San Carlo: su un basamento di due piani rivestito in pietra verde ed elementi metallici si imposta, al di sopra di un’aerea pensilina a leggero sbalzo, una torre di 12 piani, di cui i nove superiori alternano finestre quadrangolari a due file di balconi a filo di facciata che corrono fino al tetto pensile. Sul fronte principale di via Santa Teresa, un blocco di complessivi cinque piani fuori terra, i cui tre superiori scanditi a mo’ di logge, si incastra nella torre e ne media il confronto con l’adiacente chiesa barocca di Santa Teresa, così inserita nel progetto in modo tale da chiudere una sorta di slargo lievemente arretrato dal filo stradale.
Bibliografia
- Gli edifici alti nell'area centrale, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995, pp. 136-137
- Grelli, Alberto, Torino e la ricostruzione post-bellica: i grattacieli, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1977/78, relatore Giuseppe Varaldo
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