L’istituto Steiner (1913-1974, designer italiano) ha sede in una sezione dell’antico arsenale militare, le cui origini risalgono addirittura alla fine del sedicesimo secolo, quando Emanuele Filiberto decise di trasformare molti dei macchinari che in questo luogo servivano alla lavorazione del legname in macine adibite alla produzione di polvere da sparo, «per evitare una dipendenza quasi totale dalle forniture estere»¹. L’arsenale militare di Torino ha continuato la propria attività per la durata di entrambi i conflitti mondiali del Novecento per poi lasciare il posto, sul finire del secolo, al Sermig (Arsenale della pace fondato da Ernesto Olivero, in questa sede dal 1983) e, circa nel 1990, all’odierno istituto superiore. In verità lo Steiner, che acquisisce l’attuale denominazione solo un anno dopo l’insediamento nella sede di Lungo Dora Agrigento, nasce come sezione grafico-pubblicitaria del Gobetti-Marchesini, in via Figlie dei Militari. La spinta ad una indipendenza amministrativa è favorita dai problemi logistici portati in dote dallo storico edificio che fu, dal 1888 al 1945, dell’Istituto delle Figlie dei Militari, il quale è oggi sede di ben tre istituti superiori (Spinelli, Arduino e Gobetti-Marchesini). Lo Steiner ha due succursali: una in via Monginevro 291 e un’altra, da circa 7 anni, in via Assarotti (sede aggregata Franco Balbis). I tre plessi raggiungono quasi i mille allievi. La scuola propone attualmente quattro indirizzi di studio che includono un corso di Tecnico della grafica e delle pubblicità, uno di Tecnico dell’Industria Audiovisiva, uno di Tecnico della Produzione dell’Immagine Fotografica (nella sede di via Assarotti) e uno di Tecnico dell’Industria Grafica.