Casa di via Porta Palatina
Di questa casa, di origini medievali, resta soltanto l'arco in cotto di una finestra, databile tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento. Questo elemento fu riportato alla luce alla fine del secolo XIX.
La datazione di questa finestra, a cavaliere tra il secolo XIV e il XV, è stata attribuita proprio in ragione delle formelle in cotto che ne ornano la ghiera: nel cortile del castello degli Acaia (oggi Palazzo Madama) è conservata, infatti, una finestra identica. Un ulteriore elemento che contribuisce a datare questa finestra e il suo edificio come forse il più antico tra quelli riportati alla luce dall’ingegner Riccardo Brayda alla fine del secolo XIX, è la decorazione presente sulle formelle in cotto, prive dei motivi tipici che caratterizzano gli ornati quattrocenteschi.
La finestra superstite era rivolta verso la curia grani (mercato del grano). La casa si componeva probabilmente di tre piani. Si può supporre che fosse dotata di una torre e forse di botteghe che si affacciavano sulla piazza dove aveva luogo il mercato.
Bibliografia
- Bonardi, Maria Teresa, Dai catasti al tessuto urbano, in Comba, Rinaldo - Roccia, Rosanna (a cura di), Torino fra Medioevo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale, Archivio Storico della Città di Torino, Torino 1993, pp. 55-142
- Donato, Giovanni, Immagini del medioevo torinese fra memoria e conservazione, in Comba, Rinaldo - Roccia, Rosanna (a cura di), Torino fra Medioevo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1993, pp. 305-365
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