Cascina Sant'Anna, già Vigna il Dalmazzone
La facciata centrale della Vigna Il Dalmazzone è semplice, ma con qualche ricercatezza. Degno i nota è la presenza di un piccolo arco sul tetto che regge la campana di avviso che serviva per chiamare a raccolta i vicini in caso di incendio e che era presente in tutte le vigne e cascine.
La vigna prende il nome dai conti Dalmazzone di Belvedere. L'ultimo erede, Giuseppe Antonio, morì senza eredi nel 1740 e lasciò le proprietà all'Ospedale di Carità che probabilmente vendette la vigna a Giuseppe Lampiano e in seguito al medico Velasco.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASCINA S. ANNA, GIÀ VIGNA IL DALMAZZONE
Strada Comunale di Mongreno 217
Vigna.
Edilicio di valore ambientale in quanto costituisce elemento di sequenza delle vigne sulla Strada di Mongreno al limite inferiore di una vasta proprietà.
Il Grossi definisce come «vigna […] con magnifico casino e cappella posta in magnifico sito». La vigna probabilmente seicentesca, già proprietà dei Dalmazzone di Belvedere, fu venduta da Giuseppe Lampiano al medico Velasco nel 1778. Il complesso è il risultato di aggregazioni successive di cui la pane più antica è quella intorno alla corte. In seguito gli edifici hanno subito alcune riplasmazioni; si ricorda l'aggiunta della cappella, la creazione di un edificio coerente alla strada in curva. Il giardino, segnato a levante nella napoleonica, oggi è situato più a monte in asse con la cappella.
A. GROSSI, 1701. p. 66: PLAN GEOMÉTRIQUE […]. 1805; [Catasto RABBINI]. 1866, fol. XV; E. GRIBAUDI, ROSSI, 1975, pp. 116-118.
Tavola: 44