Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Benazzo, già Vigna il Brunengo

In questa villa appartenuta nel tempo ad illustri famiglie della borghesia sabauda, è segnalato un orologio solare dipinto che reca il motto “Al nascer mio il mondo si conforta/ e sono al passegger di guida e scorta”.


Lat: 45.06418060000001 Long: 7.7385207

Costruzione: XVII Sec. (1600-1699)

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Secondo i documenti della Curia, la vigna nel 1749 apparteneva a Filippo Fabrizio Brunengo, la cui famiglia, originaria di Oneglia, faceva capo ad Ottavio, segretario del duca di Savoia nel 1614 .
I Brunengo mantennero la villa fino al 1777, quando Bernardina Nomis di Cossilla, vedova di Filippo Fabrizio, la vendette al confetturiere Domenico Bonsignore.

Nell'800 compaiono i nomi degli Stengheno e dei Ruscalla, nel '900 la proprietà passò alla famiglia Benazzo.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA BENAZZO, GIÀ VIGNA IL BRUNENGO
Strada Vicinale del Pavarino 35

Villa
L'edificio di valore ambientale concorre con l'ampio declivio prativo alla definizione ambientale del versante solivo della Valle di Reaglie.
Nel 1749 la vigna apparteneva a Filippo Fabrizio Brunengo. Il Grossi la descrive come « [...] fabbrica civile». La mappa napoleonica riporta una struttura a «C» con corte centrale e giardino sostenuto da un muraglione. La Rabbini conferma tale impianto che permane ancora oggi. La villa di formazione antica conserva caratteri sei-settecenteschi. È in atto una ristrutturazione dell'intero complesso.

A. GROSSI, 1791, p. 31; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fal. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975 pp. 193-194.
Tavola: 52

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