Verso l’unificazione
I primi mesi del 1860 sono occupati dalla normalizzazione delle questioni aperte con la seconda guerra d’indipendenza. La spedizione di Garibaldi impone un’ulteriore accelerazione al processo di unificazione.
17 gennaio 1860, Camillo Cavour viene nominato Presidente del Consiglio e assume anche i dicasteri dell'Interno, degli Esteri e della Marina.
18 marzo 1860, Farini presenta atto di annessione dell’Emilia in seguito al plebiscito di annessione.
22 marzo 1860, Ricasoli presenta atto di annessione della Toscana in seguito al plebiscito di annessione.
25 marzo 1860, si svolgono le elezioni politiche sia nel territorio del Regno di Sardegna sia nei territori annessi (Lombardia, Toscana, Emilia).
2 aprile 1860, alle 10 del mattino, re Vittorio Emanuele II inaugura nell’aula di Palazzo Madama la seconda sessione della VII legislatura del Parlamento, di fronte alle due camere riunite con l’intervento anche dei deputati di Lombardia e dell’Italia centrale.
Aprile 1860, vengono presentati due progetti di legge per l’annessione della Toscana e dell’Emilia al Regno d’Italia.
14 aprile 1860, al Senato viene letta la relazione del senatore Des Ambrois sui due progetti di legge, con approvazione immediata. Per l’unione della Toscana ci sono 70 voti favorevoli, 2 voti contrari; per l’unione dell’Emilia: 62 voti favorevoli, 10 voti contrari.
Maggio-giugno 1860, viene presentato il progetto di legge per l’approvazione del trattato per l’unificazione della provincia della Savoia e di Nizza alla Francia.
10 giugno 1860, in Senato si tiene la discussione finale e approvazione della legge. Votanti 102: favorevoli 92, contrari 10.
Il 20 settembre 1860 Vittorio Emanuele II parte da Torino alla volta di Ravenna e Ancona.
2 ottobre 1860, è il giorno dell’annessione dell’Umbria e delle Marche al Regno di Vittorio Emanuele II.
Ottobre 1860, viene presentato il progetto di legge per la facoltà al Governo di accettare con decreti reali l’annessione allo Stato di nuove province italiane.
16 ottobre 1860, il Senato approva, con 84 voti favorevoli e 12 contrari, il progetto di legge.
L’8 novembre 1860 viene rogato l’atto di annessione dell’ex regno borbonico a quello di Vittorio Emanuele II.
Il 31 dicembre del 1860 Vittorio Emanuele II, appena rientrato dalla missione a Napoli, espone al Consiglio dei ministri la situazione delle province meridionali. La sera interviene al Te Deum presso il santuario della Consolata.
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Ente Responsabile
- Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino