Scuola elementare Roberto D'Azeglio
1. Storia dell'edificio
Storica elementare aperta in una casa di piazza Gran Madre nel 1836 dal conte Roberto Taparelli d’Azeglio a proprie spese, è mantenuta grazie al lascito del conte stesso alla Città di Torino. L’edificio che ospita la scuola è stato costruito nel 1846 per conto della Società degli Asili; ampliato nel 1890, esso è stato ristrutturato più volte, l’ultima delle quali nel 1980. Intitolata al benefattore Roberto D’Azeglio (Torino, 1790 – Roma, 1862, Consigliere comunale di Torino e Senatore), la scuola è dotata di 21 classi ed è sede di patronato scolastico; a inizi Novecento assiste 820 allievi ammessi alla distribuzione degli oggetti scolastici e 776 a quella di vestiario e calzature. Il progetto per una scuola succursale, anziché ricorrere all’ampliamento dell’edificio in Borgo Po, porta all’acquisto di un terreno in regione Valpiana. Il nuovo fabbricato, suscettibile di ampliamento, è progettato per ospitare 10 aule con palestra, locali per refezione e accessori. Le aule sono ampie, piene di luce e ventilate.
La scuola possiede inoltre una colonia alpina, di cui la D’Azeglio conserva ancora oggi la bandiera, dal 1915 ad Avigliana, per ospitare i figli dei soldati e in seguito per gli orfani di guerra e i figli dei mutilati. Alla prima, dal 1924 si aggiunge anche una colonia marina detta Alberto Oliva a Diano Marina. Nel 1916 la D’Azeglio diventa inoltre sede di una biblioteca circolante municipale. Per il periodo degli anni Venti la scuola continua a mantenere le scuole all’aperto che consentono agli alunni di seguire le lezioni nel verde della collina circostante. Dalla scuola, che attiva anche corsi serali, dipendono anche le succursali Rubatto, San Vito, Santa Margherita. La popolazione scolastica negli anni Trenta è di circa 750 alunni, numero che scende sensibilmente negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, quando la D’Azeglio diventa dipendente dalla direzione didattica Fontana.
Nel 1953 essa ospita invece le lezioni di educazione fisica degli allievi del Sommelier. Negli anni Sessanta il numero di alunni torna a crescere. Nella scuola sono attive anche le classi speciali, per alunni con handicap, e dalla D’Azeglio dipende quella che sarà la futura scuola San Francesco d’Assisi, in quegli anni ospite dell’Oratorio della chiesa di Santa Giulia, in attesa della costruzione della sede. Un momento di forte trasformazione è rappresentato dall’attivazione del tempo pieno che nell’arco di soli due anni interessa tutte le classi: i metodi educativi ispirati all’MCE (Movimento di Cooperazione Educativa), laboratori e attività hanno fatto della scuola un centro propulsore di conoscenza e stimoli per gli alunni.
2. Le lapidi
Sulla parete del corridoio di fronte all’ingresso sono murate tre lapidi. Una delle lapidi ricorda lo scultore Arturo (1867-1936) Stagliano con medaglione di Roberto D’Azeglio, inaugurata nel 1912; una seconda a ricordo degli allievi caduti in guerra; una terza in memoria dei benemeriti dell’istruzione concessa al grand’ufficiale Ottolenghi. Proprio il commendatore Cesare Ottolenghi, insieme all’ingegner Penati, ha il merito di favorire, attraverso la donazione di banchi-zaino per 24 alunni, la creazione della prima scuola all’aperto, che nasce nella D’Azeglio nel 1914 (le lezioni hanno luogo nella zona collinare nei pressi dell’edificio).
3. Bombardamenti
L'isolato compreso tra le vie Cosmo, Lodovica, Santorre di Santarosa e Martiri della Libertà, che individua il complesso della scuola Roberto d'Azeglio, fu interessato dal bombardamento dell'8 dicembre 1942. Si verificò lo scoperchiamento parziale della copertura del tetto con crollo di plafoni e danni ai muricci e schiantamento degli infissi; un piano, sul lato che dà su via Martiri della Libertà (allora Martiri Fascisti) fu sinistrato da soffio di bomba dirompente.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE R. D'AZEGLIO
Isolato tra le Vie Cosmo, Santarosa, Martiri della Libertà
Edificio scolastico per l'istruzione elementare.
Segnalazione di edificio scolastico di significato documentario ed ambientale, caratterizza la zona del Borgo Po formatosi attorno alla chiesa della Gran Madre.
Edificio costruito negli anni dal 1880 al 1882 su progetto dell'Ing. Velasco per conto del Comune di Torino. L'edificio fa parte di un isolato compreso nel reticolo urbanizzato tra la collina ed il Po (tra i corsi Casale e Quintino Sella).
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 50
Bibliografia
- Comune di Torino (a cura di), Le colonie delle scuole e la scuola all’aperto di Villa Genero, Torino 1925
- Ottino, Leopoldo, Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino 1951
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 626 Vai alla pagina digitalizzata
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, 2000, ITER, Torino
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo