Bombardamento 28 novembre 1942
Il 28 novembre 1942 Torino fu bombardata dall’aviazione inglese (RAF). Il bombardamento, che per la prima voltà utilizzò bombe "block-buster", durò 80 minuti e fece registrare 67 vittime e 83 feriti.
Bombardamento
Il bombardamento del 28 novembre 1942 fa parte della seconda fase di incursioni che colpì Torino: queste incursioni furono definite «terroristiche». Le azioni notturne erano compiute da grandi formazioni di quadrimotori della RAF che si susseguivano a più ondate, avendo come obiettivo una zona predefinita della città, che colpivano indiscriminatamente. Le bombe dirompenti usate furono di calibro grosso (1.000 libbre) e grossissimo (2.000 e 4.000 libbre) e furono lanciati anche spezzoni incendiari alla termite, le nuove bombe al fosforo e bottiglie e bidoni di benzina al fosforo.
Ogni ondata sganciava prima le bombe dirompenti e poi gli ordigni incendiari. Questa tecnica rendeva impossibile l’impiego dei mezzi antincendio durante l’incursione e favoriva lo svilupparsi di incendi di vaste proporzioni. Ai danni degli incendi si sommavano quelli delle esplosioni delle bombe dirompenti, che distruggevano gli edifici e bloccavano i servizi e le comunicazioni (interrotte le strade, i cavi elettrici e telefonici, le tubature del gas e dell’acqua). In questa seconda fase si assistette al primo vero sfollamento dei torinesi. L’incursione aerea degli inglesi del 28 novembre con duecentoventotto aerei di tipo Lancaster, Wellington, Stirling e Halifax si protrasse dalle 21.00 alle 22.20. Durante questo bombardamento furono sganciate per la prima volta due bombe da 8.000 libbre, denominate "block-buster", impiegate sul teatro di guerra italiano: una cadde sulla FIAT, l'altra a Porta Palazzo (1).
Artom, nel suo diario, in data 29 novembre ricorda questo bombardamento visto dalla collina torinese, da Moriondo (paese a pochi chilometri da Chieri dove riparò la famiglia Artom nel periodo dei bombardamenti): “Ieri sera ero appena a letto quando si sentirono gli aereoplani e il padrone venne a chiamarmi. Si salì sul balcone e si vide la collina torinese illuminata dai razzi, scoppiavano i proiettili e al loro rimbombo tremavano i vetri della casa”.
Note
(1) La città sotto il fuoco della guerra, 1998, p. 83
Bibliografia
- Bonacina, Giorgio, Obiettivo: Italia. I bombardamenti aerei sulle città italiane dal 1940 al 1945, Mursia, Milano 1970
- De Luna, Giovanni, I bombardamenti, in Boccalatte, Luciano - De Luna, Giovanni - Maida, Bruno (a cura di), Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra Torino, Mole Antonelliana, 5 aprile - 28 maggio 1995, Gribaudo, Torino 1995, pp. 21-26
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998 , p. 83
- De Luna, Giovanni, Torino in guerra, in Tranfaglia, Nicola (a cura di), Storia di Torino. Dalla Grande Guerra alla liberazione (1915-1945), Vol. 8, G. Einaudi, Torino 1998, pp. 695-829 Vai al testo digitalizzato
- Marchis, Riccardo (a cura di), Carlo Chevallard. Diario 1942-1945: cronache del tempo di guerra, Blu, Torino 2005
- Patricelli, Marco, L'Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945, GLF Laterza, Roma - Bari 2009
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Fonti Archivistiche
- ASCT, fondo Prinotti, cartella 31, fascicolo 11, Diario n° 10, p. 10; p. 18.
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà