Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

L’evoluzione legislativa sulle case popolari

La prima legge varata  in materia nel 1903 mostra presto alcune carenze, a cui si tenta di rimediare, con il testo unico del 1908, rafforzando il sistema di sgravi fiscali introdotto sino a estenderne progressivamente il beneficio a tutti i settori dell’attività edilizia, secondo un trend consolidato dalle successive revisioni legislative.


Inizio: 1908
testo unico per le case popolari

Periodo di riferimento: 1919
testo unico per le case popolari e l’industria edilizia

Periodo di riferimento: 1938
testo unico sull’edilizia popolare ed economica

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Categorie

  • edilizia popolare

A pochi anni dalla promulgazione, la prima legge italiana sulle case popolari è oggetto di alcune modifiche dalle quali scaturisce il testo unico 27 febbraio 1908, n. 89. Il nuovo dettato rafforza l’impianto degli sgravi fiscali introdotto dalla normativa precedente, aumentando a dieci anni il periodo di esenzione dalle imposte, sino ad allora limitato a cinque. L’attività dei comuni rimane subordinata a quella degli istituti per le case popolari, ma in caso di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti si prevede il concorso dello stato per il pagamento degli interessi. A risultare innovativa è anche la definizione adottata, in quanto la legge fa riferimento alle case popolari o economiche, iniziando a porre l’attenzione oltre l’ambito precipuo delle abitazioni per gli operai e i ranghi inferiori degli impiegati, come sancisce nel primo dopoguerra il testo unico per le case popolari e l’industria edilizia, 30 novembre 1919, n. 2318. Sollecitato dall’esigenza di incentivare la ripresa dei lavori per arginare la crisi abitativa e il dilagare della disoccupazione, il provvedimento estende le agevolazioni previste all’attività intrapresa nel settore da qualsiasi soggetto e al contempo incluse norme a favore di specifiche categorie, come impiegati statali, mutilati e invalidi di guerra, meglio circostanziate da alcuni decreti emanati negli anni Venti. La frammentarietà determinata dai molteplici indirizzi perseguiti viene in parte accentuata dal testo unico 28 aprile 1938, n. 1165. Nel frattempo le competenze in materia di case popolari erano state trasferite dal comparto per l’industria e il commercio al Ministero dei Lavori Pubblici, mentre gli istituti per le case popolari, principali protagonisti dell’intero sistema, erano stati riformati a base provinciale e sottoposti al diretto controllo degli organi centrali.

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