Cascina La Grangia, Grange
Cascina di pianura a corte chiusa di origine quattro-cinquecentesca; esempio significativo di casaforte medievale che durante il XVII secolo viene trasformata in cascina. Durante l’assedio di Torino del 1706, assume rilevanza dal punto di vista militare perché è uno dei capisaldi della difesa della zona. Viene demolita nel 2001.
1. Storia dell'edificio
L’origine quattro-cinquecentesca di questa cascina è posta in evidenza dalla stessa denominazione: la tipologia “a grangia”, era costituita da un corpo unico di fabbrica suddiviso su due livelli fuori terra, con abitazione e stalla al primo piano, camera e fienile al secondo.
Nel corso dei secoli l’edificio, con successive addizioni, viene ad assumere una planimetria a corte chiusa, con stalle, abitazioni e casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli) che circondano la corte.
L’edificio, visto da Via Ricaldone, era forse l’esempio più chiaro per osservare la mansio medioevale trasformata, nel XVII secolo, in cascina. La lunghezza della costruzione, l’incredibile spessore dei muri e soprattutto le pochissime aperture di cui disponeva, ne erano la migliore testimonianza. La cascina, il cui muro medievale conservava “feritoie da sparo”, durante l’assedio di Torino del 1706, non fu scelta a caso come fureria e come uno dei capisaldi della difesa di questa zona: dalla linea di circonvallazione che passava alla Grangia partivano due solchi di trincee parallele scavati a racchiudere la non lontana Cascina Martiniana dove avevano sede i forni per il pane destinato alle truppe. Le carte dell’assedio ne individuano la posizione, segnata sul terreno da linee di trincee parallele.
Nella Carta topografica della caccia del 1762 la cascina viene rilevata come un blocco chiuso circondato da campi, orti e giardini.
Nel 1790 l’architetto Grossi la censisce come “La Grangia Villa e cascina del Conte di Cigliè situata sulla destra della strada di Orbassano, distante un miglio da Torino”.
Nelle mappe del Catasto Gatti del 1820 non si registrano variazioni planimetriche e la cascina risulta composta da casa civile, casa rustica, cappella, scuderie, campi, prati e orti. Il Gatti attribuisce la proprietà al conte Caidano Matrigni di Bagnato.
La cascina era localizzata nei pressi di un braccio della bealera Cossola ed era inserita in un paesaggio costituito da campi, prati, cascine e bealere.
Nel 1866, come si evince dalle mappe del Catasto Rabbini, l’impianto planimetrico rimane invariato; lo stessa cosa si può riscontrare circa un secolo dopo nelle carte I.G.M. (1974).
Oggi, la Grangia, non è più esistente a seguito della demolizione operata nel 2001.
2. Bombardamenti
Durante l'incursione aerea del 28 novembre 1942 la cascina fu colpita da bombe dirompenti che causarono lo scoperchiamento delle tettoie e il sinistramento dei due piani dell'edificio, con crollo di volte e soffitti. Parte dei danni risultava ripristinata alla rilevazione dell'agosto 1945.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA GRANGIA
Via Ricaldone
Cascina di pianura a corte, con frutteto recinto e arco.
Edificio rurale di valore documentario e ambientale, tipico esempio di cascina di pianura particolarmente qualificato dalla conservazione delle pertinenze recintate, ora inserita nel costruito ed ancora di uso agricolo.
Edificio già presente nell'assedio di Torino del 1706; nell'ultimo quarto del Settecento è proprietà del conte Capris di Cigliè.
A. GROSSI, 1790; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA [...], 1791; [Catasto RABBINI], 1886; TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ [...], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970; C. RONCHETTA, 1980.
Tavola: 56
Bibliografia
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- Rabbini, Antonio, Topografia della città e territorio di Torino: cogli immediati suoi contorni, G.B. Maggi, Torino 1840 Vai al testo digitalizzato
- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970 , pp.50-51
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 472 Vai alla pagina digitalizzata
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: “La più bella prospettiva d’Europa per l’occhio di un coltivatore”, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 1996 , pp.220-221
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Fonti Archivistiche
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- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 2103, cart. 43, fasc. 1, n.ord. 1
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