Ex poligono delle Regie Scuole di Artiglieria
Il 16 aprile 1739 sono istituite a Torino le Regie Scuole teoriche e pratiche di Artiglieria e Fortificazione per le cui esperienze sul campo viene realizzato un poligono sulla riva destra del Po, presso il Monte dei Cappuccini.
Alcuni dei corsi istituiti presso la nuova Scuola di formazione degli ufficiali specializzati nei campi complementari della Fortificazione e dell’Artiglieria affiancano agli insegnamenti teorici una serie di esercitazioni pratiche. Queste sono svolte in un poligono appositamente predisposto per la manovre in bianco e a fuoco delle artiglierie, l’uso delle macchine d’artiglieria e le operazioni pratiche per l’impiego delle mine.
Negli anni della guerra della Prammatica Sanzione (1742-1748), i cadetti sono addestrati nel maneggio delle artiglierie, cannoni e mortai, e partecipano alla costruzione di una batteria nei pressi della Villa del Rubatto, collocata alla base della collina a est del rio di Val Salice, di fronte al Castello del Valentino, al di là del fiume. Campo di tiro della batteria, dotata di postazioni per cannone e mortaio, è la fascia di terreno a monte della villa, in un sito dove è prevista, all’inizio degli anni Novanta del Settecento, la costruzione di un fortino in terra, composto di due piccoli bastioni e un rivellino, per l’addestramento del personale nelle manovre d’attacco a posizioni fortificate.
La batteria è dotata sul fronte principale di un fossato, utilizzato per lo scavo di gallerie per l’addestramento nell’uso delle mine, cui era destinata anche l’area alle spalle del fronte di gola della batteria.
Nel corso dell’Ottocento l’area è nuovamente impiegata come poligono militare, con il campo tiro compreso fra il Po e la massa di terra della batteria settecentesca, per il «Tiro al bersaglio per la fanteria» fino agli anni ’60 quando, per Regio Decreto del 10 agosto 1865, è approvato il Piano regolatore per l’ingrandimento della Città di Torino «presso il Poligono nel borgo del Rubatto».
Bibliografia
- Carlo Montù, Storia della Artiglieria Italiana, Parte II (dal 1815 al 1870), Vol. IV, edita a cura della «Rivista di Artiglieria e Genio», Roma 1935
- F. Carasso, G. Gaidano, Dalle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione alla Scuola d’Applicazione di Artiglieria del Genio 16 aprile 1739 – 16 aprile 1939, Vincenzo Bona, Torino 1939
- Carlo Alfonso Maria Burdet, Carlo Antonio Napione (1756 – 1814). Artigliere e scienziato in Europa e in Brasile, un ritratto, Celid, Torino 2005
- Caterina Franchini, I nuovi specialisti: gli ingegneri militari topografi, in Micaela Viglino Davico, Elisabetta Chiodi, Caterina Franchini, Antonella Perin, Architetti e ingegneri militari in Piemonte tra ‘500 e ‘700. Un repertorio biografico, Omega, Torino 2007, pp. 189-192
Fonti Archivistiche
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Materie Militari, Intendenza di Artiglieria, Mazzo III d’addizione, n° 5, «17 ottobre 1776. Informazione rassegnata a S.M. dal Direttore Generale delle Scuole d’Artiglieria D’Antonj, nella quale si descrivono i motivi dello stabilimento di dette Scuole, le addizioni fatte in seguito al primiero regolamento, i mezzi, ed i modi adoperati dal medesimo Direttore per conseguire il fine, cui mira tale Stabilimento, ed i progressi,che ne sono derivati da tutte le disposizioni prese a tale riguardo», 1776.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, Torino 19 A VI rosso, «Proggetto d’attacco del fortino da costruersi alla butta della batteria per le Scuole Theorico-pratiche da eseguirsi nella prossima Campagna del corrente anno 1792 dal Corpo Reale d’Artiglieria», 24 dicembre 1791.
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