Scuola Media Castello di Mirafiori
Scuola nata negli anni Settanta per rispondere alla domanda formativa di una zona cittadina che nello stesso periodo deve affrontare un forte aumento della popolazione in seguito alla immigrazione di manodopera dal sud.
La Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Castello di Mirafiori nasce a metà degli anni Settanta con il nome di Scuola Media 8 marzo. La denominazione muta nel corso degli anni Novanta, quando la scuola confluisce nell’Istituto Comprensivo da cui prende il nome, uno dei primi in Piemonte a tentare una proposta che ponga in continuità scuola materna, elementare e media. I plessi che compongono il suddetto Istituto Comprensivo sono detti “treni di Bacco”, dal nome dell’architetto che progettò la struttura. L’edificio si presenta come una tipica espressione dell’edilizia degli anni Settanta: «Per dotare questi nuovi insediamenti dei servizi scolastici di base veniva progettato di riunire gli spazi destinati dai piani urbanistici ad attività scolastiche su cui costruire un’unica struttura edilizia articolata dove in successione, funzionalmente interconnessi tra loro, venivano disposti un asilo nido per 60 bambini, una scuola materna di 6 sezioni per 180 bambini, una scuola elementare di 24 classi per 600 bambini, una scuola media dell’obbligo di 18 classi per 450 ragazzi oltre un nucleo sportivo surdimensionato rispetto alle esigenze scolastiche regolamentari composto da piscina, 3 palestre scolastiche, 1 palestra agonistica suddivisibile in 2 palestre scolastiche e impianti all’aperto»¹. La zona (all’epoca denominata E13, tanto che lo stesso istituto era indicato con la stessa sigla) a cui ci si riferisce è, in questi primi anni, a forte popolamento demografico grazie al settore industriale. Al suo interno la struttura, che contiene anche una biblioteca, presenta un ampio spazio intorno al quale si sviluppano gli uffici, le aule e i corridoi. Al suo interno è ora anche presente il Centro Territoriale Permanente (CTP) per la formazione degli adulti.
Note
¹ Mario Daprà, L’evoluzione dell’edilizia scolastica del comune di Torino dal 1945 al 1985, p. 62.
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo