I due proclami di Moncalieri e la morte di Carlo Alberto
La nuova camera uscita dalle elezioni del 30 luglio accolse con freddezza il trattato di pace firmato a Milano. La morte di Carlo Alberto e i solenni funerali allentarono per poco la tensione politica. Col secondo proclama di Moncalieri il Re ottenne dalle urne del 9 dicembre una camera a maggioranza moderata.
30 giugno, a Torino un decreto regio invita gli aventi diritto al voto ad eleggere i rispettivi deputati, nella giornata del 15 luglio per gli stati di terraferma e il 22 luglio per gli abitanti della Sardegna.
3 luglio, ripreso il governo dopo lunga malattia, Vittorio Emanuele II emana un proclama - il cosiddetto primo proclama di Moncalieri - per invitare il popolo alla calma ed ai sacrifici, e chiedere agli elettori di riflettere sui pericoli che correvano la libertà e l’indipendenza dello stato.
13 luglio, Vittorio Emanuele II conferisce a Luigi Napoleone Bonaparte il collare della Santissima Annunziata.
15 luglio, si tengono le elezioni di primo scrutinio negli stati di terraferma del Regno di Sardegna per l’elezione dei deputati della terza legislatura.
22 luglio, si svolgono le elezioni di ballottaggio negli stati di terraferma del regno di Sardegna e quelli di primo scrutinio nell’isola di Sardegna. La maggioranza della Camera risulta ostile al governo d’Azeglio.
28 luglio, a Oporto, poco dopo le ore 15, muore l’ex re Carlo Alberto.
30 luglio, Vittorio Emanuele II inaugura con un solenne discorso la terza legislatura del Parlamento subalpino.
1° agosto, la Camera subalpina dichiara che i lombardi potevano farne parte, non essendo stata abrogata la fusione del Lombardo-Veneto col Piemonte.
8 agosto, a Torino il giornale “Il Risorgimento” pubblica la notizia della morte di Carlo Alberto, tratta dal “Daily News”. La Camera subalpina commemora la figura dell’ex sovrano e adotta la proposta del deputato Ravina di portare il lutto per 15 giorni e per celebrare esequie solenni. Il Senato proclama Carlo Alberto magnanimo.
15 agosto, la Camera subalpina vota un indirizzo di ringraziamento alla città di Oporto. Si annunciano le dimissioni dei deputati Doria Pamphili, Gioberti, Carlo Promis, Ruffini, Achille Mauri.
19 agosto, tra le polemiche il governo sardo comunica alla Camera il testo del trattato di pace con l’Austria.
7 settembre, Vittorio Emanuele II accoglie le dimissioni del generale Enrico Morozzo della Rocca da ministro della Guerra e lo sostituisce con il generale Eusebio Bava.
10 settembre, la Camera subalpina, sempre più ostile al governo, discute sull’arresto di Garibaldi avvenuto a Genova e vota un ordine del giorno di Tecchio secondo cui la minaccia di espulsione del patriota sono «lesivi dei diritti consacrati dallo statuto e dei sentimenti della nazionalità e gloria italiana».
21 settembre, sul tema dei diritti civili e politici agli emigrati italiani, la Camera subalpina adotta il seguente articolo: «Gli italiani non aventi per nascita o per origine il pieno godimento dei diritti civili in questo regno sono ammessi alla partecipazione sia dei diritti civili, politici sia dei civili solamente, mediante speciale decreto reale, sulla relazione fatta nel consiglio dei ministri da uno di essi».
29 settembre, a Torino viene approvata l’istituzione di una banca di sconto sotto la denominazione di Banca d’Italia, nata dalla fusione della Banca di Genova e della Banca di Torino.
11 ottobre, per contenere le ostilità dell’estrema sinistra parlamentare, si dimette il ministro dell’Interno Pier Dionigi Pinelli, sostituito dal barone Galvagno.
12 ottobre, da Oporto giunge a San Salvario la salma di Carlo Alberto, accolta dal Parlamento, dalle autorità e dal popolo. Viene quindi portata nel Duomo di Torino dove, il giorno seguente, l’arcivescovo di Chambery, assistito dai vescovi di Biella, Nizza, Casale e Savona, celebra le solenni esequie.
14 ottobre, nei sotterranei nella Basilica di Superga, si svolge l’imponente cerimonia per la tumulazione della salma di Carlo Alberto.
20 ottobre, il Senato subalpino respinge la legge adottata dalla Camera sulla naturalizzazione degli italiani provenienti dalle province annesse nel 1848.
23 ottobre, a Torino Pietro De Rossi di Santarosa viene nominato ministro di Agricoltura e Commercio, con l’interim dei Lavori pubblici. Avrebbe lasciato l’incarico, per motivi di salute, il 1° dicembre, sostituito dal barone Galvagno.
27 ottobre, a Superga si tiene un pellegrinaggio di emigrati italiani. Sulla tomba di Carlo Alberto, Prati e Mancini declamano versi e prose.
2 novembre, la Camera subalpina approva le disposizioni per l’adozione di pesi e misure del sistema metrico decimale a partire dal 1850.
5 novembre, viene firmato il trattato di commercio e navigazione tra Regno di Sardegna e repubblica francese. Il generale Alfonso La Marmora viene nominato ministro di Guerra e Marina in sostituzione del generale Eusebio Bava: con l’elezione del nuovo ministro si pongono le basi per un’importante riforma dell’esercito.
10 novembre, la Camera subalpina approva l’unione di Mentone e Roccabruna al Regno di Sardegna.
12 novembre, nel Senato subalpino si discutono le gravi condizioni della sicurezza pubblica e gli eccessi della stampa anti religiosa.
13 novembre, a Torino alla Camera inizia la discussione del trattato di pace con l’Austria.
15 novembre, viene aperto il tronco ferroviario Moncalieri-Asti, lungo 49 chilometri.
16 novembre, la Camera subalpina, con 72 voti contro 66, sospende la discussione sul trattato di pace in attesa della legge sulla naturalizzazione dei cittadini delle province già annesse nel 1848, che il governo avrebbe dovuto presentare dopo l’approvazione del trattato stesso.
20 novembre, a Torino il re Vittorio Emanuele II scioglie il Parlamento, dove continua la mancanza di un accordo tra le diverse fazioni politiche sulla votazione del trattato di pace; le nuove elezioni sono indette per il 9 dicembre successivo. Vittorio Emanuele II, da Moncalieri, emana un secondo proclama invitando gli elettori a considerare gli interessi dello stato contro quanti, paralizzando i lavori delle camere e l’azione di governo, gettano discredito sulle istituzioni e facendo appello perché confermino la fiducia al governo moderato guidato da Massimo D’Azeglio.
4 dicembre, a Torino viene istituita una commissione per esaminare le domande di naturalizzazione dei cittadini delle province entrate a far parte del Regno di Sardegna nel 1848. Viene anche istituita una scuola normale per l’istruzione degli ufficiali di fanteria.
9 dicembre, a Torino si tengono nuove elezioni politiche, alle quali prende parte il 92% degli aventi diritto. La nuova maggioranza moderata avrebbe ratificato il trattato di pace e confermato lo Statuto.
18 dicembre, Vittorio Emanuele II nomina 10 nuovi senatori e, accolte le dimissioni del ministro di Grazia e Giustizia Demargherita, nomina al suo posto il conte Giuseppe Siccardi.
20 dicembre, Vittorio Emanuele II inaugurava la prima sessione della IV legislatura del Parlamento subalpino; più tardi, in Piazza Castello, passa in rivista la guardia nazionale.
31 dicembre, a Torino Pier Dionigi Pinelli assume la presidenza della Camera. Il nuovo ministro dei Lavori pubblici Paleocapa compie una corsa ufficiale di prova sulla ferrovia Torino-Novi Ligure.
Ente Responsabile
- Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino