Villa Ebe, già Vigna dei Domenicani
La Vigna di San Domenico, come la villa del Capriglio, ha subito una grave mutilazione nella propria estensione dall'apertura della Strada del Traforo del Pino.
La cronaca di Padre Villa, conservata presso il convento di San Domenico a Torino, informa che l'Ordine dei Domenicani aveva terre in collina fin dal 1375.
Intorno al 1470 Jolanda di Savoia consegna ai Domenicani 100 fiorini per terminare la cappella in costruzione sul "monte" di Superga, e sempre Padre Villa afferma che nel 1533 il conte Carlo di Mombello debitore verso i Domenicani di 470 fiorini cede ai padri «una sua possessione situata nei fini della presente Città, regione detta di Serralonga, o sia del Castelletto (ora Mongreno) di giornate 86 tra campo, vigna, prato, bosco e gerbido, con casa e tetto [...] per prezzo di fiorini 4670 inclusi i 470 fiorini dovuti come sopra al Convento».
Questa vigna viene citata in una mappa del 1694 e rimodernata nel 1789.
Nel 1791 il Grossi scriveva: «San Domenico vigna de'Padri de' S. Domenico di Torino situata ne' confini della valle di Superga, e Mongreno [...] con grossa fabbrica rimodernata nel 1789. E' di beni la più estesa di detta valle».
Ai Domenicani sono succeduti due soli proprietari, i Serra e i Morbidelli.
Questa vigna è dunque una della pochissime ville di origine cinquecentesca rimaste, anche se venne profondamente mutilata dall'apertura della Strada del Traforo.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA EBE, GIA VIGNA DEI DOMENICANI
Strada al Traforo di Pino 179, Strada Comunale del Cartman 131
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario. Tutto il declivio di sua pertinenza sulla Strada del Pino è fondamentale nel disegno della parte superiore del versante di Superga.
Il primo documento riguardante la casa e il fondo risale al 1533, data in cui il conte Carli di Mombello la cede ai Padri. Il Grossi riporta che la vigna dei Padri di S. Domenico di Torino era stata «rimodernata» nel 1789. La vigna conserva ancora alcuni elementi del XVI sec. Recentemente è stata ristrutturata.
A. GROSSI, 1791, p. 155; PLAN GEOMÉ/RIQUE […], 1805; A.S.To, Tipi della Sezione IV. Convento di San Domenico n. 000. «Tippe demonstratif» (…), Turin 5 8bre 1806. Firmato: Husebe Perratore; [Catasto Rabbini], 1866, fol. XX; E. GRIBAUDI ROSSI. 1975, pp. 90-91.
Tavola: 44