Case da reddito economiche del primo dopoguerra, di significativo interesse documentario; si tratta di intervento edilizio ad opera dell’impresa di Luigi Grassi, disegnatore, costruttore, proprietario e amministratore dei caseggiati. Firma il progetto il figlio del Grassi, l’ing. Piero. Questo intervento utilizza in modo massiccio elementi prefabbricati quali pilastri alveolati, travature in calcestruzzo armato, lastre per orizzontamenti, pannelli di tamponamento in parte costruiti in laboratorio e in parte sotto una tettoia appositamente approntata nel cantiere. Le unità abitative sono tutte con ingresso indipendente da pianerottolo, composte da 4 o 5 vani e servizi privati. I locali del piano terreno posti all’angolo con via Scarlatti e con via Feletto sono utilizzati per attività commerciali e sono dotati di alloggio di 3 stanze collegato. Molti elementi decorativi in “litocemento” abbelliscono le facciate tra i quali bassorilievi con putti e altri motivi in evidenza sui muri in laterizio a vista, mensole dei balconi, sovra porte e sovra finestre, la fascia marca piano (originariamente sotto il cornicione) tra il terzo e il quarto piano. Il complesso viene venduto già negli anni Trenta a Prospero Soave che provvede all’ampliamento della parte su via Feletto. L’edificio è giunto fino a noi in condizioni invariate dal punto di vista architettonico a parte l’intervento di sopraelevazione fatto in economia nel secondo dopoguerra dal nuovo proprietario. Gli edifici si trovano in via Monte Rosa 61-63-65-67-67bis e via Feletto 56.