Cascina Cravetta
La Cravetta, cascina a corte chiusa di origine cinquecentesca, fu probabilmente una cascina modello per il miglioramento delle tecniche agricole.
Riportata sul Tippo del 1580, di Giacomo Rossignolo e dei fratelli De Ferrari, la “Cassina della Cravetta” si colloca nella tipologia delle grange (antiche aziende agricole).
I misuratori, però, la rappresentano nella prima fase di ampliamento con impianto planimetrico a “L”, in cui si possono individuare le stalle, le sovrastanti fenere (fienili) e la parte di abitazione civile. La cascina deve il suo nome al giureconsulto Aimone Cravetta che operò a Torino tra il 1566 e il 1569 e che probabilmente acquistò la cascina lasciandola in eredità al figlio Giovanni Francesco, professore all’università di Torino nella seconda metà del XVI secolo.
Anche nella Carta topografica della caccia del 1762 viene rilevata con il medesimo impianto planimetrico e corte chiusa, mentre viene denominata “La Ciavetta”.
L’architetto Grossi nel 1790 descrive la cascina come proprietà “dell’Illustrissimo signor Marchese Gioachino Adalberto Pallavicino delle Frabose, situata vicino alla Saffarona nel territorio di Torino verso i confini di Collegno e sotto la parrocchia di Lucent”.
L’edificio è circondato da campi e prati percorsi da un braccio della bealera Putea derivata dal fiume Dora; non è distante dalla cascina Pansa.
Da Elisa Gribaudi Rossi apprendiamo che in questa bellissima e non grande cascina si sono succeduti proprietari illustri. Il Marchese Pallavicino, citato dal Grossi, fu uno dei fondatori della Società Agraria, divenuta poi Regia Accademia di Agricoltura, ne fu il primo presidente e, per un certo periodo, ospitò nel suo palazzo le riunioni dei soci i quali promuovevano e ricercavano miglioramenti in campo agricolo. Questo fa supporre alla Gribaudi Rossi che la Cravetta fosse un modello di perfezione in tal senso.
Comperata da Casa Savoia, la Cravetta fu lasciata da Maria Teresa d’Austria Este, moglie di Vittorio Emanuele I, alla quartogenita Duchessa Di Lucca.
Nel 1805 il Catasto di Torino per Masse di Coltura riporta la cascina evidenziando un giardino localizzato al di fuori dell’area edificata intorno alla corte.
Il primo ampliamento significativo delle fabbriche viene evidenziato nella Carta delle reggie cacce del 1816 dove si attesta l’edificazione di una nuova manica, sul lato nord della corte, che trasforma la planimetria in una “C”.
Il Catasto Gatti del 1820 non riporta variazioni planimetriche e dal Colonnario territoriale la cascina risulta composta da case rustiche, cortile, orto, prati e campi; la proprietà è attribuita ai “Reali Eredi di S.M. Vittorio Emanuele I”.
Nel rilievo del Rabbini (1840) si registra un modesto ampliamento delle fabbriche sulla corte interna e nel successivo catasto del 1866 si evidenzia un prolungamento della manica di ponente fino alla strada.
Negli anni ’70 dello scorso secolo quest’ultima espansione della cascina è stata demolita per dar spazio al raccordo tra Strada Pianezza e Corso Regina Margherita, per cui ancora oggi si legge l’impianto originario, con le fabbriche, casi da terra (deposito attrezzi e macchine agricole), fienili e stalle, abitazioni, disposte sul perimetro della corte interna.
La cascina, di proprietà privata, versa in stato di abbandono, in mediocre stato di conservazione.
Da sottolineare il portale d’ingresso, di origine settecentesca, con frammenti decorati a drappeggi forse a cornice di uno stemma, oggi cancellato.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA CRAVETTA
Strada di Pianezza 380
Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di significato documentario, tipico esempio di piccola cascina di pianura. Inserita ora in area verde ed in uso agricolo.
Costruzione già presente nell'ultimo quarto del Settecento.
A. GROSSI. 1790. p. 49: CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA (..,], 1791. 14. E.2. 15, A.2; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805 [Catasta RABBINI]. 1866; TOPOGRAFIA /I DELLA CITTÀ […]. 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970. pp. 160-163.
Tavola: 16
Bibliografia
- Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo, Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e' suoi contorni ..., in cui si danno diverse notizie utili, ed interessanti, massime in ordine alli Feudi, e distretti delle Parrocchie in detto territorio esistenti ..., Vol. 1, [s.n], Torino 1790 , p.202 Vai al testo digitalizzato
- Rabbini, Antonio, Elenco dei nomi dei proprietari delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della città, territorio di Torino e suoi contorni, G.B. Maggi, Torino 1840 Vai al testo digitalizzato
- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970 , pp. 160-161
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 516 Vai alla pagina digitalizzata
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: "La più bella prospettiva d'Europa per l'occhio di un coltivatore", Edifir, Firenze 1996 , p. 166
- Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino fino al 1796: Lucento e Madonna di Campagna, Università degli studi di Torino. Facoltà di Scienze della formazione, Torino 1997 , pp.108, 110, 115, 143, 267
- Agricoltura e manifattura in epoca moderna nel territorio periferico di Torino, Seminario di Storia, nell'ambito dell'insegnamento di Storia del Risorgimento, Università degli studi di Torino, Facoltà di Magistero, a.a. 1989/90, relatore Maldini, Daniela - Gili Borghet, Anna Maria - Notario, Paola , Scheda n° L 18
Fonti Archivistiche
- Fratelli De Ferrari, Giacomo Rosignolo, Disegno indicante i termini che dividono il territorio di Torino da quelli di Grugliasco e Collegno, 1579-1580, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 3145
- Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
- De Caroly, Carta topografica dimostrativa dei contorni della Città di Torino e campagne Reali. Dedicata a sua Maestà la Regina di Sardegna, 1785, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1798
- Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
- Mappa primitiva Napoleonica, 1805, Archivio Storico della Città di Torino, CAN, Sezioni 1-70
- Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
- Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 29
- Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 29 , art. 1159
- Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
- Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
- Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
- Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11
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- MuseoTorino