Ex Circoscrizione 2, Santa Rita – Mirafiori Nord
La Circoscrizione 2 di cui fanno parte i quartieri Santa Rita e Mirafiori Nord, è un’area di notevole interesse storico e urbanistico. Teatro di alcuni degli importanti cambiamenti e dei conflitti scaturiti dal boom economico degli anni Cinquanta del secolo appena concluso, l’intera zona è però anche testimonianza di una Torino preindustriale, in cui sopravvive, sotto forma di eredità non completamente cancellata, una sorta di “trama” insediativa su cui ha proliferato il nuovo abitato.
1. La Circoscrizione
L'area della Circoscrizione è compresa tra corso Unione Sovietica dall'incrocio con i corsi Lepanto e Bramante sino all'asse del corso Tazzoli; corso Tazzoli, sino al corso Orbassano (piazza R. Cattaneo); corso Orbassano sino alla strada vicinale del Portone; strada vicinale del Portone sino al confine con il Comune di Grugliasco; onfine con il Comune di Grugliasco sino alla linea FF.SS. Torino-Modane; linea FF.SS. Torino-Modane sino al corso Rosselli (piazza Marmolada); corso Rosselli sino alla confluenza dei corsi Mediterraneo e Duca degli Abruzzi (largo Orbassano); largo Orbassano corso IV novembre sino all'asse del corso Monte Lungo; corso Monte Lungo, per piazza Costantino il Grande, corso Lepanto sino al corso Unione Sovietica.
2. Santa Rita
Nei secoli passati la zona di Santa Rita era prettamente agricola, e gli unici insediamenti abitativi erano costituiti da cascine: molte di queste furono coinvolte nelle vicende dell’assedio del 1706, alcune sono visibili ancora oggi.
L’inizio del 1900 vede la zona ancora fuori dalla cinta daziaria e separata dal resto della città dalla ferrovia. La spostamento della Piazza d’Armi dalla zona Crocetta ai margini della zona Mirafiori, vede insediare nei suoi pressi le caserme, l’ospedale militare e le case Incis per i militari. Dei primi del ‘900 è anche la scuola Mazzini, in stile Liberty, e le case Iacp di via Tripoli.
2.1 Il Santuario dedicato a Santa Rita da Cascia
Il Santuario dedicato a Santa Rita da Cascia fu edificato nel 1928 su progetto dell'architetto salesiano Giulio Salotti. Mons. Giovanni Baloire, suo fondatore, spese tutta la sua vita per la realizzazione dei più famosi santuari di questa città. La costruzione della chiesa divenne il fulcro dell’urbanizzazione della vasta area verso Orbassano al di fuori dell’allora cinta daziaria.
Il giorno di Pasqua del 1935 entrò in funzione l'orologio del campanile, azionato elettricamente, costruito dai fratelli Miroglio.
L’anno 1953 vede la posa in opera delle nuove vetrate istoriate con la vita di Santa Rita e scene della fanciullezza di Gesù, opera della ditta Zettler di Monaco di Baviera.
Il 14 marzo 1990 è stato inaugurato con un solenne concerto il nuovo organo costruito dalla ditta Zanin di Codroipo (Ud), in sostituzione di quello originale, nella cui sede sono rimaste solo le canne anteriori.
2.2 Villa Amoretti e parco Rignon
Prima semplice cascina (1600), poi commenda e infine, dal 1760, villa tra le più belle della pianura torinese, Villa Amoretti nasce nella seconda metà del Settecento come residenza della famiglia Amoretti, di cui il capostipite era tale Giambattista, abate presso i Savoia. Nell'Ottocento passò ai conti Rignon, i quali ne ridisegnarono il parco. Dopo l'acquisto della villa e del parco da parte della Città di Torino, nei primi anni '70 fu effettuato un primo intervento di restauro con la radicale ristrutturazione di molti ambienti. La biblioteca fu inaugurata all'interno della villa il 2 maggio 1977. Nel 2000 la Città di Torino ha avviato un progetto di recupero e riqualificazione funzionale del complesso, realizzando un nuovo padiglione e restaurando l'aranciera della villa. Il 19 ottobre 2005 sono stati inaugurati il padiglione e l'aranciera e il 23 febbraio 2007 è stata inaugurata la villa.
2.4 Stadio Olimpico
Lo "Stadio Mussolini", poi divenuto Stadio Comunale, venne edificato in seguito alla decisione del Duce di ospitare i Giochi Littoriali dell'anno XI, 1933, a Torino. L’opera si inseriva in un complesso più grande che comprendeva un campo di atletica e una piscina coperta.
I lavori iniziarono negli ultimi giorni del settembre 1932 e l'opera venne inaugurata il 14 Maggio 1933 dal Segretario del Partito Achille Starace in occasione dell'inizio dei Littoriali.
2.3 Regio Ospizio di Carità
Il complesso architettonico eseguito per ospitare il Regio Istituto per la Vecchiaia, quale nuova sede dell’antico ente caritatevole del Regio Ospizio di Carità, rappresentò uno dei principali interventi edilizi della seconda metà dell’Ottocento in Torino. Il concorso nazionale svolto per individuare il progetto da realizzare venne aggiudicato all’architetto Crescentino Caselli, allievo di Alessandro Antonelli, che realizzò un edificio di composizione simmetrica rispetto all’accesso centrale oltre cui si distribuiscono dei padiglioni modulari. La struttura, eseguita su oltre venticinquemila metri quadri di superficie, fu interamente compiuta in laterizio applicando le ardite tecniche costruttive antonelliane ed installando sistemi impiantistici all’avanguardia rispetto a quelli europei. Lo stabile fu realizzato, tra il 1881 e il 1887, in un ambito ritenuto salubre esterno alla città, lungo il tracciato stradale di collegamento alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
3.1 Cappella Anselmetti
La chiesetta di via Gaidano è una cappella padronale che faceva parte del più vasto complesso settecentesco Villa-Cascina Anselmetti. L'ingresso principale dell'edificio non è rivolto verso l'interno della corte, come tutti gli altri fabbricati della cascina, ma sulla strada antica di Moncalieri, ora via Gaidano, per offrire un servizio religioso anche ai viandanti e agli altri abitanti del contado.
E' l'unico esempio di architettura religiosa antica del quartiere e una delle poche opere d'arte presenti in esso.
Nel 1975 il lotto sul quale era ubicato l'intero complesso fu dichiarato di pubblica utilità e fu demolito dal Comune di Torino, ad eccezione della cappella, tutelata dalla Soprintendenza ai Monumenti in Piemonte. Allo stato attuale la cappella, con l'annessa sacrestia, risulta classificata nel nuovo piano regolatore generale come edificio di particolare interesse storico appartenente alla classe 1 di gran prestigio.
3. Mirafiori Nord
Il quartiere Mirafiori Nord deve il suo nome alla Villa Milleflorum, costruita intorno al 1600 da Carlo Emanuele I, che sposò Caterina D’Asburgo alla quale donò la tenuta chiamata “Miraflores” in suo onore. Nel 1700 il territorio era completamente agricolo, gli unici edifici esistenti erano cascine e ville tra le quali oggi sopravvive la Cascina Giajone, attuale sede della Circoscrizione. Nel catasto del 1820 erano annotate due importanti cascine del territorio di Mirafiori Nord: la cascina Roccafranca, recentemente ristrutturata, e la cascina Anselmetti di cui resta la cappella. Più propriamente la denominazione Mirafiori si riferisce agli stabilimenti FIAT costruiti tra il 1936 e il 1939, mentre la futura borgata di Mirafiori sorge negli anni del primo dopoguerra. Con la costruzione dello stabilimento FIAT inizia il processo di urbanizzazione del territorio: nel 1938 sorge l’istituto Salesiano “E. Agnelli”, nel 1941 la chiesa e la parrocchia; nel 1950 nasce l’istituto “V. Agnelli” con le scuole materna ed elementare, nel 1952 apre l’asilo nido FIAT. Tra le chiese: nel 1956 viene eretta a parrocchia la Chiesa di “SS Nome di Maria”, in via Guido Reni 96, su progetto degli ingegneri Piero Contini e Marco Ghiotti, l’anno successivo quella del “Gesù Redentore” al posto della vecchia cappella di via Dina e nel 1970 la chiesa “Ascensione del Signore”, in via Bonfante 3, su progetto dell'architetto Giovanni Canavesio.
Negli anni Sessanta un’intensa attività di edificazione ha rapidamente colmato gli spazi ancora disponibili, dando vita ad una serie di grandi edifici.
Bibliografia
- C'era una volta Mirafiori: viaggio negli archivi di Mirafiori nord, Città di Torino, Torino 2002
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- Associazione Ambientale Il Cervo, Percorso botanico autoguidato Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto e Parco Rignon, Torino 2004
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- Libert, Giancarlo, Cascine e territorio ai confini della città: Roccafranca e Pozzo Strada dall'assedio del 1706 ai nostri giorni, Associazione Amici degli archivi piemontesi, Chivasso 2006
- Bassignana, Pier Luigi (a cura di), L’Ospedale militare: una risorsa per Torino, Centro congressi Torino Incontra, Torino 2006
- Massimo Battaglio, La Chiesa del Redentore in Torino, Edizioni Parrocchia Gesù Redentore, Torino 2007
- Associazione a.titolo (a cura di), Nuovi Committenti. Arte contemporanea, società e spazio pubblico, Silvana Editore, Cinisello Balsamo (Milano) 2008
- Cadeddu, Paolo, Le caserme di piazza d’Armi a Torino: La Marmora (Monte Grappa) - Dabormida - Morelli di Popolo - Ospedale militare Riberi, D. Piazza, Torino 2008
- Enrico Bonasso, Maria Clotilde Fagnola, Giancarlo Libert, Bartolomeo Paolino, Santa Rita. Un santuario e un quartiere torinese, Associazione Nostre Origini, Torino 2008
- Zanlungo, Laura - Robotti, Diego, Da Miraflores alla Roccafranca. Turismo urbano a Mirafiori Nord, Hapax, Torino 2008
- Giancarlo Libert, Città Giardino e Casermette San Paolo, Aquattro Edizioni, Torino 2010
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Ente Responsabile
- Circoscrizione 2, nel 2011