Villaggio Leumann
Fra i più celebri esempi italiani, il villaggio annesso alle tessiture dei Leumann fu articolato a partire dal 1902 dall’ingegnere Pietro Fenoglio con la realizzazione di edifici per abitazioni e servizi connotati da stilemi di eclettismo floreale.
L’origine del villaggio risale al 1875 quando gli imprenditori svizzeri Leumann trasferirono nel territorio di Collegno l’attività tessile avviata intorno alla metà del secolo a Voghera. L’esigenza di utilizzare le esperte maestranze già alle proprie dipendenze indusse alla costruzione di un complesso abitativo, ampliato a partire dal 1902 secondo il progetto dell’ingegnere Pietro Fenoglio (1865-1927), i cui esiti approdarono alla realizzazione di numerose casette a due piani fuori terra, una palazzina per gli impiegati e un convitto per le operaie, affiancati da edifici di utilizzo collettivo, come i bagni, la scuola e l’ufficio postale. Ispirate al modello dello chalet di importazione svizzero-tedesca adottato nel primo nucleo, le casette sono improntate a un sobrio eclettismo floreale, a cui si contrappone la fantasiosa sintesi di stilemi desunti dal liberty e dal revival neoromanico della chiesa dedicata a Sant’Elisabetta. Come attesta la presenza di tali servizi, la borgata fu concepita quale comunità produttiva autonoma, dotata di iniziative protese a disciplinare la classe operaia e favorirne un miglioramento delle condizioni di vita, all’insegna di un organico disegno che pone il villaggio Leumann fra le più interessanti esperienze germinate nel settore insieme all’insediamento creato dai Crespi a Capriate d’Adda e a quello ancor più noto voluto a Schio da Alessandro Rossi. La singolarità del patrimonio edilizio conservato e del programma che vi era correlato rendono l’area uno dei principali siti dell’Ecomuseo della cultura materiale della Provincia di Torino.
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
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