Cascina Cavaliera
La Cavaliera, cascina a corte chiusa della pianura torinese, trae le sue origini da una grangia cinquecentesca. La sua conformazione attuale risale probabilmente al primo quarto del Settecento e la sua storia è legata a quella della Villa Cristina, infatti la sua produzione era diretta al rifornimento alimentare degli abitanti della villa.
L’edificio della cascina Cavaliera, localizzato nell’area denominata “Feudo di Lucento” ed eretta in contado nel 1733, deve la denominazione alla carica di Corte del suo proprietario, il Cavalier General d’Envie. Oltre a questa, egli possedeva anche la vicina cascina Bergera e la sontuosa villa denominata il “Palazzo”, ovvero Villa Cristina. Tra le funzioni di tali cascine vi era la produzione per il rifornimento alimentare degli abitanti della villa. La sua costruzione risale probabilmente al primo quarto del Settecento e la sua storia è quindi legata a quella della “Villa Cristina”.
In verità l’edificio della Cavaliera trae le sue origini da una grangia cinquecentesca che, con molta probabilità, coincide con quella rappresentata nel “Tippo dei confini fra Torino e Collegno” (rilievo topografico e assonometrico), realizzato negli anni 1579/1580 dai fratelli misuratori De Ferrary. La cascina viene rappresentata in alzato e denominata “cassina del Fauzone”. L’edificio rurale è costituito da un unico corpo di fabbrica con pianta a “L”. Sono visibili casi da terra (despositi di attrezzi e prodotti agricoli), la casa di abitazione su due livelli ed un’altra tettoia. Successive addizioni edilizie, avvenute fra il 1580 e il 1762, ne determinano un’ immagine planimetrica a corte chiusa dove abitazioni rurali, stalle, fienili e casi da terra (depositi di attrezzi e prodotti agricoli) si alternano attorno alla corte. Il “forno da pane” è esterno alle fabbriche. Le origini cinquecentesce della cascina sono altresì attestate dai Testimoniali del 1587, conservati nell’archivio parrocchiale della Chiesa dei SS. Bernardo e Brigida di Lucento, che registrano un passaggio di proprietà da Ludovico Fusone, comproprietario con i Cremieux della vicina cascina Continassa, a Pietrino Napero.
Nella Carta topografica della caccia del 1762, viene rilevata come “Cascina Cavagliera” e presenta un impianto planimetrico ad “L” con corte chiusa.
L’architetto Amedeo Grossi nel 1790 rileva la “Cavaliera cascina dell’Ill.mo sig. Cavaliere e General d’Envie situata alla sinistra della strada di Druent, verso la Saffarona distante due miglia e mezzo da Torino nel medesimo territorio”.
Nel 1793 ne risulta proprietario Lorenzo Giovanni Batta Amoretti Conte d’Envie come erede del fratello Benedetto Amoretti Cavaliere e Generale delle Armate di Malta.
Il paesaggio d’intorno è costituito da campi, prati, strade e dal braccio della bealera (canale d’irrigazione) Putea che scorre nei pressi della cascina.
Nelle mappe del Catasto napoleonico del 1805 è rilevata come “Ferme la Cavalliera”.
Non si registrano variazioni planimetriche fino agli anni ’20 del XIX secolo quando il Catasto Gatti riporta un ampliamento delle fabbriche mediante l’edificazione di una nuova manica a nord-est che configura una “C”. In quel periodo la cascina risulta composta da case rustiche, cortile ed orto; la proprietà è attribuita ai “Reali Eredi di S.M. Vittorio Emanuele I”.
La Variante al Piano Regolatore del 1926 riporta la costruzione di un nuove ali di fabbriche che coprono la quasi totalità del perimetro; ulteriori ampliamenti sui registrano nella seconda metà del XX secolo.
Le abitazioni delle famiglie contadine e dei margari sono suddivise in due blocchi rispettivamente a tre e quattro piani fuori terra. L’ingresso alla corte avviene mediante un portale ad arco e copertura in coppi che, unitamente all’apparato murario in ciottoli di fiume listati di mattoni, connotano l’edificio nella tipologia delle cascine sei-settecentesche.
Attualmente l’edificio, di proprietà privata, si presenta in mediocre stato di conservazione e versa in stato di abbandono.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA CAVALIERA
Strada Vicinale delle Vallette 233
Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di significato documentario, tipico esempio di cascina di pianura, inserita ora in area verde ed in uso agricolo.
La costruzione risale probabilmente al primo quarto del Settecento. La sua storia è legata a quella di Villa Cristina.
A. GROSSI. 1790. p. 40; CARTA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA […], 1791, 15, A. l; PLAN GEOMÉTRI(2UE [… ], 1805; [Catasto RABBINI]. 1866; TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970. pp. 168, 171. 221.
Tavola: 16
Bibliografia
- Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo, Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e' suoi contorni ..., in cui si danno diverse notizie utili, ed interessanti, massime in ordine alli Feudi, e distretti delle Parrocchie in detto territorio esistenti ..., Vol. 1, [s.n], Torino 1790 , pp. 40, 56 Vai al testo digitalizzato
- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970 , p. 165
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 516 Vai alla pagina digitalizzata
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: “La più bella prospettiva d’Europa per l’occhio di un coltivatore”, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 1996 , pp. 156-157
- Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino fino al 1796: Lucento e Madonna di Campagna, Università degli studi di Torino. Facoltà di Scienze della formazione, Torino 1997 , pp. 109, 115, 120
- Agricoltura e manifattura in epoca moderna nel territorio periferico di Torino, Seminario di Storia, nell'ambito dell'insegnamento di Storia del Risorgimento, Università degli studi di Torino, Facoltà di Magistero, a.a. 1989/90, relatore Maldini, Daniela - Gili Borghet, Anna Maria - Notario, Paola , Scheda L16
Fonti Archivistiche
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- Disegno del corso della bealera Putea, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 2226
- Giovanni Francesco Clerico , Disegno indicante la linea divisionale dei territori di Torino e Collegno, 1761, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 3026
- Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
- Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
- Mappa primitiva Napoleonica, 1805, Archivio Storico della Città di Torino, CAN, Sezioni 1-70
- Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
- Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
- Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 29
- Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 29, art. 1157
- Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
- Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
- Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
- Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11
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- MuseoTorino