Scheda: Soggetto - Tipo: Società

Partito d'Azione

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Il Partito d’Azione fu un partito politico fondato nel 1942 e sciolto nel 1947. Di ispirazione antifascista e liberal-socialista svolse un’intensa attività clandestina durante gli anni del fascismo e della Resistenza.


Fondazione: Luglio 1942

Fine/Cessazione: Ottobre 1947

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  • bombardamento | associazione politica

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  • bombardamenti

Il Partito d’Azione nacque nell’estate del 1942, costituito principalmente da militanti del movimento Giustizia e Libertà, molto attivo già a partire dal 1929, che si basava su presupposti liberal-socialisti, antifascisti, socialdemocratici e repubblicani, di cui continuerà l’esperienza.

All’atto della nascita del partito furono approvati sette punti della piattaforma politica che ne conteneva le rivendicazioni: repubblica; sviluppo delle autonomie periferiche; nazionalizzazione dei complessi monopolistici; riforma agraria; libertà di organizzazione sindacale; libertà religiose, politiche e civili; federazione europea.

Dal gennaio 1943 sarà anche pubblicato, con alcune interruzioni, l’organo ufficiale del partito: "Italia Libera". Il Partito d'Azione ebbe un ruolo fondamentale, sia qualitativo, sia quantitativo, nella Resistenza italiana con delle formazioni partigiane a esso legate (chiamate prima Italia Libera, poi Giustizia e Libertà) ed ebbe parte attiva all’interno del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale).

Nel dopoguerra, a seguito di risultati deludenti nelle elezioni del 1946, durante il secondo congresso nazionale del Partito (aprile 1947) fu deciso di confluire nel Partito Socialista Italiano, cosa che avvenne nell’ottobre successivo.

Importanti esponenti del Partito d’Azione furono Ferruccio Parri, Piero Calamandrei, Emilio Lussu, Ugo La Malfa.

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Ente Responsabile

  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà