Villa Zina, già Vigna il Piossasco
Questa villa è immersa nel verde del giardino, non lontana dalle sorgenti d'acqua del Maletto e dal ruscello della valle di San Martino.
Il Grossi sottolinea che la vigna Piossasco è sita «in amena e rimota situazione».
La famiglia dei feudatari di Piossasco era delle più antiche d' Europa e la contessa, citata dal Grossi, era Tecla Valperga di Rivara, vedova di Gaspare Domenico Piossasco d'Airasca dal 1791 e vissuta fino al 1822. Lasciò la villa al figlio Benedetto.
Dal 1888 al 1918 la vigna appartenne alla famiglia Lange ed eredi, poi cambiò diversi proprietari.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA ZINA, GIÀ VIGNA IL PIOSSASCO
Strada Vicinale di S. Anna 23, int. 82
Villa.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario. La vigna, circondata da zone ancora coltivate, costituisce l'ultima area ancora integra della media Valle di S. Martino.
Il Grossi la ricorda come il « Piossasco, vigne dell'Ill.ma Contessa Piossasco d'Airasca con casino…». Dal 1886 al 1918 la vigna appartenne alla famiglia Lange. Il giardino e le parti decorative della vigna furono trasformati nell'Ottocento. La cappella è stata adibita a casa dei custodi.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 134; PLAN GEOMÉTRIQUE I...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 295-296.
Tavola: 60
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 610 Vai alla pagina digitalizzata
- Lodari, Renata (a cura di), Atlante dei giardini del Piemonte, Libreria geografica, Novara 2017 , p. 169