Via Roma nuova
La ricostruzione di via Roma, con la radicale trasformazione dei suoi edifici, delle sue funzioni e dei suoi utenti, è testimonianza dei piani di riorganizzazione della struttura urbana diffusi nella cultura urbanistica e architettonica italiana tra le due guerre. Grande scontro tra innovatori e tradizionalisti, ma soprattutto un banco di prova per le culture tecniche della città nell’intreccio con i capitali immobiliari.
1. Storia della via
Fino al 1931 via Roma era una strada di botteghe e laboratori artigianali, negozi con annessa residenza. Il piano di risanamento del 1930 elaborato dall’ufficio tecnico del Comune ne sancisce la completa trasformazione, tramite lo sventramento degli isolati che si affacciano sulla via e la loro ricostruzione ex novo. La realizzazione della nuova strada, che viene allargata (da circa 11 a 14,80 m di sezione) e acquisisce funzioni dirette a un’utenza terziaria e residenziale, avviene in due fasi, tra il 1931 e il 1937. Numerosi sono i progettisti – torinesi e non – e le società – assicurazioni, istituti di previdenza, società immobiliari – coinvolte nell’operazione. Per il primo tratto – sei isolati tra piazza Castello e piazza San Carlo – si realizzano facciate «in stile settecentesco», dotate di portici, che riprendono, semplificandoli, alcuni elementi linguistici di piazza San Carlo. Fa eccezione il primo isolato da piazza Castello, progettato dall’architetto Armando Melis (1889-1961) e dall’ingegner Giovanni Bernocco, dotato di struttura in acciaio (Officine Savigliano), che nel fronte su via Viotti acquisisce un profilo dai richiami razionalisti, con modanature continue nelle quali si ritagliano le finestre, e si conclude sulla piazza con la torre Littoria. A fronte delle polemiche sollevate dagli esiti formali degli interventi, il secondo tratto della via è oggetto di un concorso di idee bandito nel 1933, che tuttavia non individua un vincitore, ma si limita a proclamare secondi classificati ex aequo i progetti degli architetti Ortensi e Michelazzi e di Melis, Molli, Dezzutti, De Rege e Bardelli. La municipalità affida dunque il piano alla consulenza dell’architetto Marcello Piacentini (1881-1960), che definisce gli schemi di facciata sulla via, di carattere “classicista-novecentista” e in alcuni casi interviene direttamente nella progettazione degli isolati (i “retri” delle chiese sulla piazza CLN, i tre lotti compresi tra via Roma, piazza San Carlo, via XX settembre e via Arcivescovado). Rientra nel piano di ricostruzione del secondo tratto di via Roma anche la realizzazione dell’albergo Principi di Piemonte, di proprietà del gruppo Agnelli-Fiat, disegnato dall’ing. Vittorio Bonadé Bottino (1889-1979).
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
COMPLESSO DI VIA ROMA, PRIMO TRATTO
Via Roma, tra Piazza Castello e Piazza S. Carlo
Complesso urbano pianificato.
Complesso di valore ambientale e documentario realizzato, in base a piano deliberato nel 1929, nel 1931-32. L'intervento fu attuato su piano del 1929 (redatto dall'Ufficio Tecnico Comunale, ing. G. Scanagatta) che prevedeva il rinnovamento edilizio e l'ampliamento della Via Roma. Per la via fu imposto un disegno in stile “settecentesco”. Gli edifici, realizzati secondo progetti distinti, costituiscono importanti testimonianze di architettura tardo eclettica e razionalista; pregevoli, in particolare, i volumi realizzati non “in stile” su Via Viotti, le vie trasversali di Via Roma e le risoluzioni architettoniche di taluni spazi a cortile e degli spazi di circolazione principale (androni, anditi, scale). L'edificio dell'isolato mediano di Via Viotti è stato illustrato da un scheda particolare (scheda 131), per il valore e per i caratteri singolari.
R. GABETTI - L. RE. 1969: AA.VV.. Guida. 1982. p. 109; G. SESSA. Ibid., pp. 427-36.
Tavola: 41
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
COMPLESSO DI VIA ROMA, SECONDO TRATTO
Via Roma, tra Piazza S. Carlo e Piazza Carlo Felice
Complesso urbano pianificato.
Complesso di valore ambientale e documentario, realizzato, in base a piano del 1933 tra il 1935 e il 1937 e coordinato da M. Piacentini.
Il piano fu oggetto di un concorso nel 1933 e fu affidato alla consulenza di M. Piacentini che dette i nuovi schemi classicistici dei prospetti su via. Il progetto, contrariamente al primo tratto di Via Roma, frazionò gli isolati preesistenti troppo grandi creando nuove vie e piazze e volumi di isolato più funzionali. Il complesso ed i singoli edifici, realizzati con progetti distinti, costituiscono importanti e mature testimonianze dell'architettura moderna a Torino. Pregevoli in particolare le soluzioni architettoniche in molti spazi di cortile e negli spazi di circolazione principale (androni, anditi, scale).
R. GABETTI, L. RE. 1969; AA.VV., Guida, 1982, pp. 109-11; G. SESSA, ibid, pp. 427-36.
Tavola: 41/49
Bibliografia
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- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 304 Vai alla pagina digitalizzata
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- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Isolato San Vincenzo, in Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008, pp. 262-263
- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Isolato San Emanuele, in Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008, pp. 263-264
Sitografia
- http://www.immaginidelcambiamento.it/schede
- https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/CE11.html
- https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/CE12.html
- https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/CE22.html
- https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/CE49.html
- http://www.atlanteditorino.it/viaroma/index.html
- http://www.atlanteditorino.it/monografie/viaRoma.html
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 79, cart. 2, fasc. 8
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 86, cart. 2, fasc. 15, n.ord. 1, 2, 3
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