Il "Colbert" Giovanni Battista Truchi

In economia fu fondamentale l’apporto dato al duca Carlo Emanuele II dal suo ministro Truchi.
L’economia fu uno dei settori in cui la politica di Carlo Emanuele II ebbe maggior efficacia, anche grazie al fondamentale appoggio del ministro Giovanni Battista Truchi (1617-98) poi detto il «Colbert piemontese» dal ministro di Luigi XIV. Il bilancio venne risanato, si diede impulso al commercio e alle attività imprenditoriali, fu condotta una ferma politica «mercantilista» per favorire i prodotti nazionali e ostacolare le importazioni, specie dei beni di lusso, imponendo elevate tasse a chi introduceva beni lavorati nei domini di casa Savoia e a chi esportava materie prime, mentre erano agevolati l’ingresso di materiali grezzi o semilavorati e l’esportazione di prodotti finiti.
Se il comparto trainante era quello della seta, numerose altre manifatture fiorirono in Piemonte e venne intensificato lo sfruttamento delle non molte risorse del territorio e del sottosuolo trasformandole, per quanto possibile, in uno strumento di sviluppo.
Se le manifatture erano soprattutto lontane dalla capitale, erano torinesi la maggior parte degli imprenditori e finanzieri che promossero queste attività e vi si arricchirono.
Bibliografia
- Symcox, Geoffrey, L'età di Vittorio Amedeo II, in Melin, Pierpaolo [et al.] (a cura di), Il Piemonte sabaudo. Stato e territori in età moderna, Utet, Torino 1994, pp. 269-438
- Claudio Rosso, Uomini e poteri nella Torino barocca (1630-1675), in Giuseppe Ricuperati (a cura di), Storia di Torino, IV, La città tra crisi e ripresa (1630-1730), Einaudi, Torino 2002, pp. 3-195