Villa Sacerdote, già Vigna Fiorè
Immersa nel verde, la villa è posta dove si restringe la val San Martino; anche se non è collegata da strade, è a breve distanza dal Parco di Villa Genero
II musicista Angelo Maria Fiorè era primo violoncellista alla Corte Sabauda alla fine del'600, così il figlio, Andrea Stefano, pubblicò appena tredicenne, nel 1699, una sinfonia dedicata al Duca Vittorio Amedeo II,che soddisfatto lo mandò a Roma a studiare musica con Arcangelo Corelli. Al suo ritorno nel 1707 venne nominato maestro di Cappella della Corte Sabauda. Nel 1720 acquistò la vigna che alla sua morte passò al secondogenito, Carlo Ottavio.
L'edificio civile si componeva di otto camere che sappiamo erano ricche di dipinti. Era presente anche una« citroniera» accanto al rustico.
Non si conosce la data in cui la vigna passò a Madama Altina, incontrata dal Grossi, se l'acquistò o la ricevette in eredità, ma la sua famiglia la mantenne per quasi un secolo.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SACERDOTE, GIÀ VIGNA FIORE
Strada Consortile del Cantello
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato ambientale e documentario, connota il poggio pedecollinare di Val S. Martino.
Andrea Stefano Fiore acquista la vigna nel 1720 da Bertolla. Nel 1750 dalla Relazione sullo stato della Chiesa sappiamo che la Cappella era in pessime condizioni. Il Grossi la cita come «Il Fiore, vigna di Madama Altina [...] fornita di una palazzina Cappella, e spazioso giardino…». L'edificio, recentemente ristrutturato, pare conservare l'antico impianto.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 83; PLAN GEOMÉTRIQUE [...]. 1805; [Catasto RABBINI), 1866, fol. XXIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 313-315.
Tavola: 50