Bombardamento 18 novembre 1942
Il 18 novembre 1942 Torino fu bombardata dall’aviazione inglese (RAF). Il bombardamento durò 120 minuti. Si registrarono 42 vittime e 72 feriti.
1. Il bombardamento
Il bombardamento del 18 novembre 1942 fa parte della seconda fase di incursioni che colpì Torino: queste incursioni furono definite «terroristiche». Le azioni notturne erano compiute da grandi formazioni di quadrimotori della RAF che si susseguivano a più ondate, avendo come obiettivo una zona predefinita della città, che colpivano indiscriminatamente. Le bombe dirompenti usate furono di calibro grosso (1.000 libbre) e grossissimo (2.000 e 4.000 libbre) e furono lanciati anche spezzoni incendiari alla termite, le nuove bombe al fosforo e bottiglie e bidoni di benzina al fosforo. Ogni ondata sganciava prima le bombe dirompenti e poi gli ordigni incendiari. Questa tecnica rendeva impossibile l’impiego dei mezzi antincendio durante l’incursione e favoriva lo svilupparsi di incendi di vaste proporzioni. Ai danni degli incendi si sommavano quelli delle esplosioni delle bombe dirompenti, che distruggevano gli edifici e bloccavano i servizi e le comunicazioni (interrotte le strade, i cavi elettrici e telefonici, le tubature del gas e dell’acqua).
In questa seconda fase si assistette al primo vero sfollamento dei torinesi. L’incursione aerea degli inglesi del 18 novembre con 77 aerei di tipo Wellington, Stirling e Halifax, si protrasse dalle 21.30 alle 23.30. In quell’occasione, come riferisce la cronaca del Bomber Command (RAF), “si ebbero molti incendi nel centro della città e alcuni colpi furono messi a segno sulla fabbrica di motori Fiat”. Torino si trovò sostanzialmente impreparata. La maggior parte di coloro che erano sfollati dalla città a seguito dei primi bombardamenti avevano fatto progressivamente rientro nelle loro abitazioni, soprattutto a seguito della relativa tranquillità dei mesi precedenti. Invece quella del 18 novembre non era che la prima di una serie di bombardamenti che, con sei raid successivi nello spazio di venti giorni, avrebbero colpito la città con estrema violenza. La Protezione antiaerea sottostimò il numero degli incursori contando una cinquantina di aerei anziché i 77 inviati dalla RAF sul capoluogo piemontese.
Carlo Chevallard nei suoi Diari ricorda questo bombardamento, insieme a quello del 20 novembre, come il più intenso e devastante che fino ad allora aveva colpito la città.
2. Il diario di Carlo Chevallard
27 novembre
"Il 18 e il 20 novembre abbiamo avuto a Torino il nostro collaudo. Il primo bombardamento effettuato nella notte sul 19 per una durata di circa tre quarti d'ora causò danni notevolissimi; il secondo dei danni addirittura terrificanti. Secondo la radio inglese, abbiamo avuto il privilegio del più forte bombardamento sinora effettuato sul continente (54 bombe da 2000 kg!). Fatto è che alcuni quartieri sono stati letteralmente arati: la zona di borgo S. Paolo (distrutte più o meno parzialmente la Spa, la Westinghouse, la Nebiolo, le due Snia - meccanico e semilavorati - la Comet etc.) è stata la più colpita. Lo spettacolo di Torino notturna è stato qualcosa di apocalittico: ne ho fatto la triste esperienza avendo dovuto girare la città dalle due alle otto per trovare dei mezzi di soccorso per la Comet che bruciava. Fiammeggiare di incendi, spezzoni che scoppiano per le strade, gente accampata lungo i controviali di corso Vittorio Emanuele, mobili che vengono gettati dalle finestre, via vai di gente alla ricerca di notizie sono altrettanti quadri che non dimenticherò, credo, tanto facilmente. Il risveglio mattutino (se pure sonno c'è stato) della città non rassomiglia a nessun altro: visi attoniti, sbalorditi della gente che gira per le strade coll'aria di volersi render conto, di riemergere dall'abisso in cui è piombato. I tram fermi al punto dove li ha sorpresi l'allarme (manca l'energia su tutta le rete) hanno l'aria di muti testimoni del flagello che si è abbattuto sulla città".
Marchis, Riccardo (a cura di), Diario di Carlo Chevallard: 1942-1945, in Roccia, Rosanna - Vaccarino, Giorgio (a cura di), Torino in guerra tra cronaca e memoria, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1995, p. 27
Bibliografia
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- Bonacina, Giorgio, Obiettivo: Italia. I bombardamenti aerei sulle città italiane dal 1940 al 1945, Mursia, Milano 1970 , p. 155 sgg.
- De Luna, Giovanni, I bombardamenti, in Boccalatte, Luciano - De Luna, Giovanni - Maida, Bruno (a cura di), Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra Torino, Mole Antonelliana, 5 aprile - 28 maggio 1995, Gribaudo, Torino 1995, pp. 21-26
- De Luna, Giovanni, Torino in guerra, in Tranfaglia, Nicola (a cura di), Storia di Torino. Dalla Grande Guerra alla liberazione (1915-1945), Vol. 8, G. Einaudi, Torino 1998, pp. 695-829 Vai al testo digitalizzato
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998 , p. 83
- Marchis, Riccardo (a cura di), Carlo Chevallard. Diario 1942-1945: cronache del tempo di guerra, Blu, Torino 2005 , p. 26
- Patricelli, Marco, L'Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945, GLF Laterza, Roma - Bari 2009
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, fondo Prinotti, cartella 31, fascicolo 11, Diario n° 10, p. 10
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà