Ex caserma Maurizio De Sonnaz
Con la caserma Ettore De Sonnaz definisce un vasto isolato compreso tra le vie Ottavio Revel, Vitaliano Donati, Ettore De Sonnaz, Amedeo Avogadro, a riconferma della vocazione militare dell’area.
La caserma, costruita sull’area dell’ex Cittadella, si colloca entro il disegno del Piano Regolatore e d’Ampliamento del 5 aprile 1887 che vede la Direzione del Genio e la Municipalità di Torino concordi nel riconfermare la vocazione militare dell’area.
Il progetto della caserma dei cavalleggeri, in affaccio sulle vie De Sonnaz, Avogadro e Donati, è redatto nel novembre 1886 dal capo sezione Eugenio Luda che ne firma la pianta del piano terreno, del primo piano, i prospetti e una sezione, tutti approvati nel 1887 (ASCT, Progetti Edilizi, pratica n. 294, 1887). Una porzione dei prospetti su via Donati e via Avogadro è a tre piani fuori terra, mentre il fronte sulla via De Sonnaz è di soli due piani. I fronti sulle due vie erano stati raccordati alle due maniche del Magazzino Centrale Militare, oggi Caserma Ettore De Sonnaz, tramite corpi di fabbrica che dovevano essere inizialmente a un solo piano fuori terra. Nel 1913 questi fabbricati sono sopraelevati dal capitano Giordani per alloggiare gli uffici della Direzione del commissariato e allo stesso tempo per dare maggiore omogeneità ai lati dell’isolato sulle vie Avogadro e Donati (ASCT, Progetti Edilizi, pratica, n. 649, 1913).
La caserma Maurizio De Sonnaz mostra aperture ad arco a tutto sesto entro una cornice ad arco a sesto acuto. L’ingresso e gli spigoli angolari sono evidenziati da un listato lapideo e la cornice marcapiano è costituita da una serie di archetti pensili.
Di fronte alla Caserma Maurizio De Sonnaz, nell’isolato circoscritto dalle vie Valfrè, Donati, De Sonnaz e Sagliano Micca (oggi via Fratelli Savio), nel 1888 si avviò un progetto per ospitare la legione dei Reali Carabinieri. Il complesso progettato, e mai realizzato, doveva comprendere una caserma con ingresso, un magazzino e due ali laterali per uffici, depositi e alloggi del personale. L’edificio rappresentato nel progetto presenta quattro piani fuori terra, facciata tripartita, aperture a tutto sesto e un rivestimento bugnato al piano terreno (ASCT, Progetti Edilizi, pratica n. 92, 1888).
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 324 Vai alla pagina digitalizzata
- Cova, Efisio, Gli edifici militari di Torino dal regno sabaudo ad oggi nei ricordi pittorici di Vittorio Gnudi, Regione militare Nord-Ovest. Comando Genio, Torino 1993 , p. 54
- Borasi, Vincenzo, La presenza dei militari, in Bracco, Giuseppe - Comoli Mandracci, Vera (a cura di), Torino da capitale politica a capitale dell’industria. Il disegno della città (1850-1940), Vol. 1, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2004, pp. 167-186
- Rosato, Salvatore, La Scuola di applicazione di Torino tra Otto e Novecento: formazione e campi di ricerca in ambito militare, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1998/99, relatore Vera Comoli Mandracci , pp. 203-209
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Progetti Edilizi, pratiche: n. 294 (1887); n. 2 (1887); n. 92 (1888); n. 649 (1913).
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Ente Responsabile
- CeSRAMP - Centro Studi e Ricerche storiche sull’Architettura Militare in Piemonte