Scuola elementare Ludovico Antonio Muratori
Imponente scuola storica dalla facciata di gusto liberty, possiede un ricco archivio attualmente oggetto di riorganizzazione e valorizzazione.
1. Le origini
Il 12 giugno 1911 il Consiglio Comunale delibera la costruzione di un edificio scolastico in Borgo Vanchiglia e per migliorare le condizioni igieniche della scuola, isolandola dagli altri edifici, apre una nuova via in prolungamento di via Bava. La scuola, che occupa un intero isolato e ospita 18 classi, viene terminata nel 1913 e intitolata nello stesso anno a Ludovico Antonio Muratori (1672-1750, storico, scrittore, erudito ed ecclesiastico).
Inserti dal gusto liberty caratterizzano la facciata, lasciando traccia della progettazione dell’architetto comunale Camillo Dolza, amante di questo stile. Già nel 1914 l’edificio non è più sufficiente a far fronte alle esigenze del borgo: vengono presi in affitto come succursale alcuni locali nelle case popolari di via Pallavicino e nel contempo viene approvato l’ampliamento dell’edificio per ottenere altre 17 aule, una nuova palestra e un impianto completo per docce, su modello di quello esistente presso la scuola Pacchiotti.
Dal 1915 la Muratori è sede di una biblioteca municipale circolante. Durante la Prima Guerra Mondiale l’edificio viene requisito dall’esercito e ospita profughi friulani e dell’Istria. Ha inoltre ospitato al suo interno 8 classi delle Scuole tecniche San Carlo.
2. Dagli anni Venti
Negli anni Venti gli alunni complessivi superano i 1200. Una nuova sopraelevazione di due piani della manica centrale viene eseguita nel 1924 per consentire di aumentare la capienza della scuola, che restava l’unica esistente nel borgo. Intanto si apre nella stessa sede anche la scuola maschile biennale di avviamento al lavoro di tipo industriale, che assumerà poi il nome di scuola Marconi.
L’avvento della Seconda Guerra Mondiale segna pesantemente la scuola che prima si trasforma in rifugio per accogliere i sinistrati e poi, nel luglio 1943, subisce un bombardamento che danneggia ben 50 locali. La ripresa dell’attività è difficoltosa e la scuola di avviamento deve trasferirsi temporaneamente presso la succursale in via Balbo. Negli anni Sessanta la Muratori ospita quasi 800 alunni che si sommano a quelli delle succursali in via Vezzolano (la futura scuola Antonelli, che oggi fa parte dell’IC Marconi-Antonelli, con oltre 900 allievi) e di piazza Chiaves (oltre 300 allievi). Presso quest’ultima, così come in sede, sono predisposte alcune classi differenziali per ragazzi con difficoltà nell’apprendimento.
Dopo il dimensionamento del 2008 attuato sul territorio della Circoscrizione 7, la scuola Muratori è divenuta sede dell’IC Via Ricasoli, che comprende anche la Scuola dell’Infanzia G. Rodari, la scuola elementare Fontana e la scuola media Rosselli.
Oggi l’edificio, composto da tre piani fuori terra, ospita al piano terreno una scuola materna comunale, denominata “Vanchiglietta”, e due palestre ad uso del plesso e degli abitanti della zona. La scuola possiede laboratori di informatica, pittura, ceramica, musica, scienze, audiovisivi, psicomotricità e dispone di una biblioteca per gli alunni ed una magistrale; il suo ampio giardino – sul lato Corso Belgio – è dotato di una fontana ottagonale e di varie specie di piante. Il 26 maggio 2013, in occasione del centesimo anniversario della fondazione, è stato inaugurato il Museo scolastico.
Dal 2022 l'istituto comprensivo (IC) è stato intitolato a Gino Strada.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE L. A. MURATORI
Corso Belgio, Via Ricasoli, Via Manin, Corso Tortona
Edificio scolastico per l'istruzione elementare.
Edificio scolastico di valore ambientale e documentario che contribuisce a caratterizzare l'ambiente del Borgo Vanchiglia e rappresenta un momento di adesione al gusto liberty, per la decorazione ricca e floreale.
Edificio costruito negli anni dal 1911 al 1913 su progetto dell'ing. Ghiotti per conto del Comune di Torino, ampliato nel 1924 di 6 aule con la sopraelevazione di due piani del corpo centrale.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 42
Bibliografia
- Abate Daga, Pietro, Alle porte di Torino: studio storico-critico dello sviluppo, della vita e dei bisogni delle regioni periferiche della città, Italia industriale artistica, Torino 1926 , pp. 37, 322 Vai al testo digitalizzato
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 448 Vai alla pagina digitalizzata
- Gradenigo. L'ospedale raddoppia, in «La Stampa», 27 settembre, 1999 Vai al testo digitalizzato
- Catalogo dei beni culturali architettonici. Edifici scolastici, Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Torino, Torino 2009
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, 2000, ITER, Torino
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico Città di Torino, Miscellanea Istruzione 514. Piano Quinquennale di Edilizia Scolastica Materna e dell’Obbligo. Città di Torino.
- Città di Torino. Ripartizione VII. Istruzione, Ufficio rilevazioni statistiche scolastiche.
Fototeca
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà