Minicia Petina
Le epigrafi recuperate demolendo il bastione della Consolata, costruito dai Francesi tra il 1536 e il 1542, e i vicini tratti della cinta di età romana erano probabilmente servite come materiale per riparazioni o rinforzi delle murature antiche.
Introduzione
La breve iscrizione, incisa su una lastra di marmo cipollino proveniente da una cava del Piemonte occidentale, reca una dedica fatta pubblicamente dagli abitanti della città africana di Leptis Magna alla donna, moglie di Rutilio Gallico, console di origine torinese.
Rutilio Gallico aveva prestato servizio a Leptis Magna nel 74 d.C. ed è probabile che in tale occasione la moglie si sia distinta per atti di beneficienza verso la comunità. L’iscrizione, però, potrebbe anche essere un modo per celebrare indirettamente Rutilio Gallico.
La lapide è oggi esposta al Museo di Antichità di Torino nella mostra Archeologia a Torino.
L'iscrizione
Minicia[e] / L(uci) f(iliae) Paetinae / uxori / Rutili Gallici / Leptitani / publice
A Minicia Petina, figlia di Lucio, moglie di Rutilio Gallico, gli abitanti di Leptis Magna pubblicamente.
Bibliografia
Luoghi correlati
Oggetti correlati
Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie