Società Anonima Italiana Capamianto
Fondata nel 1911, l’azienda si specializza nella lavorazione e nel trattamento dell’amianto, una produzione che la contraddistingue per l’intero arco della sua traiettoria, che cessa definitivamente nel 1968. Attualmente l’area dello stabilimento ospita un giardino municipale.
Fondata nel 1911 la Capamianto è specializzata nel trattamento dell’amianto, occupandosi sia della trasformazione del minerale in tessuti e filati, sia della sua lavorazione «sotto altre forme e in unione con altre sostanze» (1). Nello stabilimento sono attivi anche reparti per la fabbricazione di feltri e coppelle per isolazioni termiche e per la realizzazione di tele di amianto per le celle elettrolitiche. Dai cancelli dell’azienda, che nel 1928 impiega 300 dipendenti, escono inoltre rilevanti quantitativi di ammoniaca sintetica, prodotto che le consente di ottenere importanti risultati sia sul mercato italiano sia su quello estero. Oltre a quella torinese, estesa su una superficie di 22.000 metri quadrati, la Capamianto possiede unità produttive «nei principali centri portuali del paese» (2), che consentono la messa in opera di prodotti isolanti su imbarcazioni militari e civili. Durante il secondo conflitto mondiale, la fabbrica impiega circa 400 dipendenti, la cui produzione, destinata per la quasi totalità a uso militare, appare orientata alla creazione di «guarnizioni navali e automobilistiche, ceppi per freni e frizioni per autoveicoli e tessuti di amianto per filtrazione di soluzioni alcaline e acide».(3). Al termine del conflitto, contrariamente ad altre realtà operanti nel settore amiantifero, l’azienda non lega la propria produzione al comparto automobilistico, ma si dedica alla realizzazione di «tele, tessuti, corde e guarnizioni di amianto» (4). Assorbita dalla società inglese Capabeston, nel 1967 occupa 200 lavoratori e ha un passivo di oltre 45 milioni di Lire. È il prologo alla chiusura, avvenuta nel 1968. Attualmente l’area dello stabilimento ospita un giardino municipale, realizzato dopo un’accurata opera di bonifica del territorio.
Note
1. Gino Gastaldi, Società Anonima Italiana Capamianto, in «Torino: rivista mensile municipale», a. VIII, n. 9, settembre 1928, p. 647.
2. Gino Gastaldi, Società Anonima, cit.
3. Torino industriale, Unione fascista degli industriali della provincia di Torino, Torino 1941, p. 112.
4. Chiusa la Capamianto: 200 operai senza lavoro, in «Gazzetta del Popolo», 20 luglio 1968.
Bibliografia
- Gastaldi, Gino, Società Anonima Italiana Capamianto. Lavorazione dell'amianto gomma e affini, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. VIII, n. 9, settembre, 1928, Torino, pp. 646-647 Vai al testo digitalizzato
- Unione fascista degli industriali della Provincia di Torino (a cura di), Torino industriale, Arti grafiche Fratelli Pozzo, Torino 1941 , p. 112
- Chiusa la Capamianto: 200 operai senza lavoro, in «Gazzetta del Popolo», 20 luglio, 1968
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, fondo Gazzetta del Popolo, sez. I 464/D scatola 145
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