Palazzo Rossi di Montelera, Casa Martini e Rossi
Ancora oggi sede legale della nota azienda vinicola, l’edificio fu progettato nel 1873 dall’ingegnere Camillo Riccio, il quale scelse per la facciata un repertorio eclettico neorinascimentale, sovrastato dal tetto alla francese scandito dagli abbaini delle mansarde.
Commissionato dalla Società Martini e Rossi, l’edificio fu eseguito secondo il progetto redatto nel 1873 dall’ingegnere Camillo Riccio (1838-1899), al quale sarebbero state richieste nel decennio successivo le case operaie per i dipendenti in zona Crocetta. Fra i migliori protagonisti dell’architettura eclettica del secondo Ottocento piemontese, Riccio stemperò la connotazione neoclassicheggiante ancora prevalente per ispirarsi al repertorio rinascimentale, benché adottasse una copertura francesizzante alla Mansart, dal nome dell’architetto francese François Mansart (1598-1666) che iniziò a trasformare i locali del sottotetto in abitazioni di dimensioni ridotte segnalate in facciata dalla presenza di abbaini. L’elemento maggiormente significativo resta tuttavia il portico passante, analogo a quello realizzato qualche anno prima per il rifacimento del prospetto di Palazzo Carignano su piazza Carlo Alberto, con l’opportunità di inserire un’apertura prospettica attraverso il cortile arricchito da una statua femminile dell’artista Giacomo Ginotti (1845-1897). Tale soluzione permette al contempo di scorgere la palazzina Porta-Bava a cui avevano lavorato nel 1825 l’architetto Gaetano Lombardi (1793-1868) e l’ingegnere Alessandro Antonelli (1798-1888), realizzata nell’ambito di un tracciato mai concluso, poi inglobato nell’odierna Galleria del Nazionale. Legata alle vicende della nota azienda vinicola, la Casa Martini e Rossi ospita ancora oggi gli uffici della sede legale.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO ROSSI DI MONTELERA
Corso Vittorio Emanuele II 46 bis
Palazzo.
Palazzo tardo ottocentesco di civile abitazione e rappresentanza di forte connotazione ambientale eclettica, con valore documentario e ambientale.
Edificato su progetto dell'arch. Camillo Riccio, del 1877.
M. LEVA PISTOl, 1969, pp. 132, 161: AA.VV., Guida […], 1982, p. 40.
Tavola: 49
Bibliografia
- Leva Pistoi, Mila, Torino: mezzo secolo di architettura 1865-1915. Dalle suggestioni post-risorgimentali ai fermenti del nuovo secolo, Tipografia torinese, Torino 1969 , pp. 101, 105
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 334 Vai alla pagina digitalizzata
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , pp. 49
- Morgantini, Filippo, Camillo Riccio e la costruzione della città borghese. Formazione e professione nella Torino delle grandi esposizioni attraverso i disegni di Camillo e Arnaldo Riccio nella Biblioteca di storia e cultura del Piemonte, Provincia di Torino, Torino 2004
- Mondo Martini: viaggio nell’unicità di uno stile, Sorì, Piobesi d’Alba 2005
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