Villa Scaraglio, già Commenda di Malta
L'antichissima vigna della Commenda di Malta sporge su un terrazzo collinare con vista sulla vicina borgata e sulla chiesa di Reaglie
L'edificio è uno dei più antichi di tutta la collina e la conferma dell'insediamento dell'Ordine Gerosolimitano di Malta presso Reaglie si trova nelle storie cittadine e religiose di Torino, anche se le ricerche di archivio non hanno avuto esito nel determinare con certezza in quale secolo (certo non dopo il XV) avvenne l'erezione della vigna.
La vigna, nel passato, era anche detta “Il Ceresole” da Antonietta e Lorenzo Ceresole che ne furono i proprietari tra il 1875 1il 1880.
Prima di loro era appartenuta al pittore Francesco Gonin, famoso artista che si cimentò in opere ad olio, ad affresco, a tempera, a carboncino, ad acquerello, ad incisione su rame e pietra; famose sono le sue incisioni per l'”Ettore Fieramosca” del d'Azeglio, per un'edizione dei “Promessi Sposi” e de “Storia della colonna infame” che eseguì su commissione del Manzoni.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SCARAGLIO, GIÀ COMMENDA DI MALTA
Strada Comunale dei Calleri interno 47
Villa - vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario; concorre alla definizione ambientale della Valle dei Calleri di fronte alla Chiesa di Reaglie.
Il Grossi la ricorda come «vigna o sia Commenda della Santa Religione di Malta». Il complesso oggi è costituito da una serie di rustici e da un civile. L'antico impianto è ancora riconoscibile nelle zone a Sud. Nel secondo quarto dell'Ottocento infatti la zona a Nord rispetto alla Valle è stata riplasmata così come fu trasformato il giardino. Appartenne a Francesco Gonin.
A. GROSSI, 1791, p. 100; PLAN GEOMÉTRIQUE [...]. 1805: [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975. pp. 211-213.
Tavola: 52