Scheda: Oggetto - Tipo: Oggetto storico-artistico

Lettere da un fronte

Lettere da un fronte è un progetto d’arte pubblica partecipata a cura di Paola Monasterolo. L’opera è stata realizzata nel cortile di Palazzo San Celso per il Museo Diffuso della Resistenza nel 2012, in occasione della Festa di Liberazione (*).


CORSO VALDOCCO 4/A

Realizzazione: 25 Aprile 2012

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Categorie

  • decorazione murale | arte urbana

Tag

  • murales

“Lettere da un fronte” è un progetto d’arte pubblica partecipata a cura di Paola Monasterolo. L’opera site-specific è stata realizzata nel cortile di Palazzo San Celso (Quartieri Militari) per il Museo Diffuso della Resistenza nel 2012, in occasione della Festa di Liberazione. Si tratta di una produzione di a.titolo e situa.to, promossa da Museo Diffuso della Resistenza - Istoreto (Istituto piemontese per la Storia della Resistenza) - ANCR (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), in collaborazione con Fondazione Nuto Revelli, con la partecipazione di Andrea Cortellessa, Marco Testa, Border Radio.

Sul muro del cortile del Museo Diffuso della Resistenza di Torino viene riportata in grande formato la parte finale di una delle lettere dei condannati a morte della Resistenza, quella spedita dal ventitreenne Pietro Ferreira ai compagni del Partito d’Azione di Torino il 22 gennaio 1945, alla vigilia della sua esecuzione da parte dei fascisti della RSI.

‘Tra poco le armate alleate spezzeranno l’ultimo baluardo difensivo tedesco, anche l’Italia tutta verrà liberata e terminerà per voi questo lungo periodo di lotta cospiratoria che tanto ha assottigliato le vostre file; e allora sarà per voi la vita, l’aria, la luce, il sole, la gioia di aver combattuto e di aver vinto e l’esultanza della libertà raggiunta... siate felici... Addio... un abbraccio a tutti vostro Pedro’.

La performance ha avuto luogo il 25 aprile 2012 tra le 11 e le 13 e ha visto il coinvolgimento di molte cittadine e cittadini, in particolare giovanissimi.

La tecnica: "I torni, le frese, tutti i macchinari dentro le fabbriche andavano lubrificati con olio. Girando lo bruciavano. Dentro quest'olio noi buttavamo la calce morta. Erano dei pezzi porosi, gli stessi che usavamo per disegnare a terra la settimana e li mettevamo ammollo nell'olio nero. Dopo due giorni li prendevamo, li lasciavamo asciugare e li usavamo per scrivere. Tutto questo era facile, non ce lo siamo inventati. Ce lo avevano insegnato anche a noi. Andare a scrivere, quello era difficile. Ci potevano sparare sul posto" (Enzo Pettini).

 

Note

(*) Lettere da un fronte. Un progetto d'arte per lo spazio pubblico di Paola Monasterolo, Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Torino 2012

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  • MuseoTorino 2020
  • Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà