Torino e le donne. Piccole e grandi storie dal Medioevo a oggi - Le sartine
''Torino e le donne''. Sezione: Le sartine.
Archivio Storio della Città di Torino, documenti in mostra dal 6 ottobre 2021 al 31 marzo 2022.
L'esercito delle «Caterinette»
All’inizio del Novecento le sartine, dette «Caterinette» dal nome della loro protettrice - Santa Caterina da Alessandria - costituivano un quinto dell’intera forza lavoro femminile, impegnate in atelier, laboratori e botteghe, a cui si aggiungevano le donne impegnate nel lavoro a domicilio. Questo esercito contribuì a fare di Torino una delle capitali della moda fino alla Seconda Guerra Mondiale.
La carriera della sartina iniziava presto, intorno ai dodici anni, con mansioni di pulizia e consegne; all’apprendistato vero e proprio si accedeva più tardi, dapprima con compiti circoscritti (orli, sorgetti) fino ad apprendere i segreti del mestiere dalle colleghe più esperte con un percorso lungo e arduo.
L’essere emancipate, il sapersi vestire con gusto, i contatti con i ceti sociali superiori contribuirono a creare intorno alle sartine lo stereotipo di donne frivole e leggere, come testimoniano opere teatrali, letterarie e cinematografiche (Addio giovinezza, operetta di Sandro Camasio e Nino Oxilia, Tra donne sole di Cesare Pavese da cui fu tratto il film Le amiche di Michelangelo Antonioni). In realtà erano sottoposte a ritmi di lavoro e orari massacranti e percepivano un salario molto basso, motivi che le spinsero ripetutamente a scioperare per chiedere il riposo festivo (1911) e salari migliori; lo sciopero del 1920 si protrasse per trentaquattro giorni. Nel 1906 nacque a Torino la Società nazionale di mutuo soccorso per le giovani operaie, a cui le sarte aderirono numerose.
Note
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(Mostra a cura di Maura Baima, Luciana Manzo, Fulvio Peirone. Segreteria: Anna Braghieri. Progetto espositivo: Ottavio Sessa. Allestimento: Gisella Gervasio, Manuela Rondoni. Riproduzioni fotografiche: Giuseppe Toma, Enrico Vaio. Foto web: Deborah Sciamarella. Collaborazioni: Andrea D'Annibale, Massimo Francone, Omar Josè Nunez, Anna Maria Stratta. Per MuseoTorino: Caterina Calabrese, Surya Dubois Pallastrelli, Diletta Michelotto. Traduzioni: Surya Dubois Pallastrelli, Laura Zanasi).