Tombe in via Foggia
Nel 1887, durante i lavori per un nuovo incanalamento del corso d’acqua del Regio Parco e per le altre opere di urbanizzazione legate all’apertura di via Foggia e delle vie limitrofe, venne alla luce una piccola porzione di necropoli.
Le poche tombe erano già sconvolte al momento del rinvenimento o furono distrutte nel corso dei lavori. Erano disposte senza apparente ordine e avevano il fondo in tegoloni per una lunghezza massima di un metro e mezzo: probabilmente, come osservato in altre sepolture torinesi, la protezione in laterizi era destinata al solo tronco del defunto. Pochissimi gli oggetti di corredo e tra questi una moneta di Faustina minore, moglie di Marco Aurelio, e alcune monete dell’inizio del IV secolo.
L’iscrizione di Tito Fadio, databile probabilmente nel II secolo d.C., doveva essere stata ritagliata e reimpiegata come copertura di una sepoltura di epoca posteriore. È oggi conservata al Museo di Antichità di Torino.
L’anno seguente, nel proseguire i lavori di incanalamento del corso d’acqua, vennero nuovamente alla luce oggetti appartenenti a corredi funerari sconvolti.
Bibliografia
- Promis, Vincenzo, Torino. Note dell’ispettore comm. Vincenzo Promis, in «Notizie degli Scavi di Antichità», 1887, Roma, pp. 465-466 Vai al testo digitalizzato
- Promis, Vincenzo, Torino. Note dell’ispettore comm. Vincenzo Promis, in «Notizie degli scavi di antichità», 1888, Roma, p. 272 Vai al testo digitalizzato
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