Chiesa di San Dalmazzo
Le origini della chiesa risalgono all’anno 1000 e, dopo numerosi restauri, ha subito alla fine del XIX secolo delle radicali opere di ristrutturazione. Una lapide posta sopra il portale ricorda l’ultimo restauro avvenuto nel 1959.
La chiesa
Ha una facciata di imitazione rinascimentale e un interno a tre navate. Dell’antica chiesa rimangono il fonte battesimale e i pilastri interni a lato della porta. La navata centrale, con volta a botte, è delimitata da pilastri poligonali con capitelli naturalistici. Di gusto eclettico sono le edicole gotiche, il ciborio sovrastante l’altare, il pulpito di marmo di Carrara. Nella navata e nel transetto il pittore Enrico Reffo (1831-1917) dipinge ad encausto (colori a cera stesi a caldo sull’intonaco) su fondo oro due lunghe processioni di personaggi: penitenti, vedove, madri, vergini, bimbi, dottori della chiesa, profeti, monaci. Le navate laterali sono scandite ciascuna da otto nicchie. Nella prima a destra l’antico battistero con un affresco del pittore Francesco Gonin (1808-1889) raffigurante San Giovanni Battista che battezza Gesù. Nella Cappella di San Paolo il Reffo dipinge Il beato Antonio Maria Zaccaria, fondatore dei Barnabiti, inginocchiato ai piedi dell’Eucarestia. Nella quarta nicchia di sinistra vi è la cappella dedicata a San Leonardo Murialdo (1828-1900) che nella chiesa venne battezzato e celebrò la sua prima messa. Accanto, nella cappella dedicata alla Madonna di Loreto, il Reffo raffigura Eva, Giuditta, Debora ed Ester. In fondo una tela del pittore Giovanni Antonio Molineri (1577-1642): Deposizione. Molte lapidi presenti su pareti, pilastri e nei sotterranei permettono di ricostruire la storia dell’edificio e testimoniano devozioni e donazioni.
Cronologia
attorno al 1000 sorge ai confini della cinta urbana;
1271 viene affidata ai frati Ospitalieri di S.Antonio provenienti dal Priorato di Ranverso;
1580 vi viene accolta la Confraternita della Misericordia che rimane sino al 1698;
1609 viene affidata ai Barnabiti;
1855 subisce una notevole ristrutturazione;
1959 ultimo restauro.
Bombardamenti
La Chiesa di San Dalmazzo fu colpita dai bombardamenti del 20 novembre 1942 e del 13 luglio 1943 e riportò i seguenti danni: schiantamento degli infissi e distacco della copertura del tetto. Già nel giugno del 1944 la copertura del tetto risultava ripristinata.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI S. DALMAZZO E CONVENTO DEI BARNABITI
Via Garibaldi, Via delle Orfane
Chiesa, convento e collegio.
Edificio religioso e pertinenze di valore ambientale e documentario.
La chiesa, antichissima, fu radicalmente trasformata nel 1885 (arch. Porta). Il convento e il collegio dei Barnabiti adiacente la chiesa, è realizzazione sei-settecentesca; è legato alle case di affitto settecentesche improntate a notevole decoro, realizzate pure dai Barnabiti, su Via Corte d'Appello e su Piazza Savoia.
ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, vol. 1, pp. 935 sgg., vol. II, p. 179.
Tavola: 41
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 293 Vai alla pagina digitalizzata
- Piccablotto, Carlo Alberto, T come Torino. Torino verticale, Vol. 1, Il Capitello, Torino 1987
- Boccardo, Silvana, Dove riposano i giustiziati. Chiesa di San Dalmazzo in Archivi di pietra. Nelle chiese di Torino gli uomini, la storia, le arti, Comune di Torino, Torino 1991, pp. 141-152
- Tamburini, Luciano, Le chiese di Torino: dal Rinascimento al Barocco, Edizioni Angolo Manzoni, Torino 2002
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 28, cart. 1, fasc. 28
Fototeca
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Ente Responsabile
- Associazione Volarte
- Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà