Villa Momigliano, già Vigna Ugonino
La villa risale sicuramente al '600 e forse ha origini ben più antiche: nel 1706 era già della famiglia Ugonino e, come riferisce il Grossi, nel 1791 la casa era in pessime condizioni.
Pur non avendo i mezzi economici necessari per ripararla, fu per loro difficile staccarsi, più volte vendettero la proprietà per poi riacquistarla e solo nel 1842 questa villa cambierà definitivamente proprietario.
Racconta il Soleri nel suo diario manoscritto che l'avvocato Ugonino, dopo aver ottenuto a Roma il riconoscimento del matrimonio contratto segretamente con la nipote di sua moglie, morta da qualche tempo, volle dare una gran festa.
Il 26 luglio 1717 radunò in vigna una quarantina di persone e l'abate di Cumiana, elemosiniere del Re, celebrò una messa con grande sfarzo e, dopo un lauto pranzo, presentò la sposa, di cui nessuno sospettava l'esistenza e, in un «abito richo», un fanciullino di due anni frutto del matrimonio segreto.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA MOMIGLIANO, GIÀ VIGNA UGONINO
Strada Comunale di Pecetto 54
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario connota il crinale che separa Val Salice e Val S. Martino.
Non segnata nella Corografia del Grossi è riportata solo nel testo come «vigna dei fratelli Vittorio e Gaetano Ugonino [...] evvi una grossa fabbrica minacciante rovina». I proprietari segnalati dal Grossi la tennero fino al 1842, quinsi passò ai Faravelli e ancora ai Momigliano. La struttura attuale è già delineata nella mappa Rabbini, ove l'edificio risulta ridotto e trasformato rispetto alle planimetrie precedenti. La cappella dedicata forse a S. Anna (ricordata nel 1717) ora è scomparsa.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 209; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 370-371.
Tavola: 60