Lucio Domizio Virile
L’epigrafe è venuta alla luce durante l’abbattimento dei bastioni che munivano il fronte settentrionale della città dalla prima metà del Seicento operato dai francesi di Napoleone il 28 marzo 1802.
Introduzione
Domizio Attico e Domizio Maturo hanno provveduto ad allestire la sepoltura per il loro ex compagno di servitù, Lucio Domizio Virile, schiavo liberato originario della Colonia Julia Viennensis, nella Gallia Lugdunense (Vienne). La caratteristica principale della stele è la ricchezza, o meglio la ridondanza della decorazione in cui si fondono motivi tradizionali della scultura funeraria come la gorgone e il tritone, elementi esotici come i pappagalli che trattengono nel becco i cimbali e la scena di caccia e scene narrative più complesse tratte dalla mitologia o dalla vita quotidiana, come la lupa che allatta i gemelli e i giocatori di dadi seduti al tavolo.
L'iscrizione
Dis Manib(us) / L(uci) Domiti Virilis / Viennensis / Domiti Atticus / et Matur[u]s / conlib(erto) [op]timo
Agli Dei Mani di Lucio Domizio Virile, di Vienne. Domizio Attico e Domizio Maturo all'ottimo colliberto.
Bibliografia
- Mommsen, Theodor, Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL). Inscriptiones Galliae Cisalpinae Latinae. Inscriptiones regionum Italiae undecimae et nonae, Vol V. Pars II, Academiae litterarum regiae Borussicae apud Georgium Reimerum, Berlino 1877 , 7046 Vai al testo digitalizzato
- Mercando, Liliana, Note sul linguaggio figurativo, in Mercando, Liliana (a cura di), Archeologia a Torino. Dall'età preromana all'alto Medioevo, U. Allemandi, Torino 2003, pp. 171-203 , part. pp. 190-191
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie