Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Cascina Le Vallette

La cascina, a corte chiusa e con pianta a “C”, è di origine seicentesca. Il quartiere prende il nome proprio dalla cascina che, ancora oggi è destinata ad attività agricole con la produzione di ortaggi e di fiori.


VIA DEI CICLAMINI 5

Notizie dal: XV Sec. (1400-1499)

Ampliamento: XX Sec. (1900-1999)
prima metà del secolo

Demolizione: XX Sec. (1900-1999)
seconda metà del secolo - demolizione parziale

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  • cascina

“Le Vallette cascina dell’Illustrissimo sig. Conte di Gassino situata superiormente alla Chiesa di Lucento dietro alla Contina [cascina Continassa] distante un miglio e tre quarti da Torino”, così è descritta dall’architetto Amedeo Grossi nel 1790, con pianta a “L” a corte chiusa, localizzata nei pressi del ramo della bealera di Lucento.

Le prime fonti certe risalgono però al 1634, quando Carlo Fonci, modenese di nascita, vende la cascina a Onorato Claretta per 7800 lire. Nel 1642 Onorato Claretta acquista il feudo di Gassino. La cascina “Le Vallette” sarà conservata dalla famiglia Claretta per quasi due secoli.

In verità le notizie relative alla cascina sono ben più remote, infatti la cascina delle Vallette trae le sue origini da una grangia cinquecentesca ceduta nel 1587 al signor Rucia presumibilmente da Germano della Rivera. Ma ancor prima di tale data, come attesta un documento del 1443, fu stipulato un contratto di permuta tra il Comune di Torino, che acquisì un palazzo in città già utilizzato per ospitare l’Università, e il signor Gabriello Borgesio, che acquisì 300 giornate di terre comuni situate nelle zone di Aviglio. Proprio questi terreni, confinanti con la strada chiamata “ad Valletas” (l’attuale Strada antica delle Vallette), potrebbero essere quelli su cui fu edificata la “cascina Vallette”.

Nella Carta topografica della caccia del 1762 viene rilevata come un blocco chiuso con corte centrale e giardini prospicienti.

Nel 1816 la cascina è di proprietà dei Savoia e viene assegnata in dote a Marianna d’Asburgo, la quale la vende poco tempo dopo a Carlo De Filippis; per tale motivo nel Catasto particellare Gatti del 1820 viene denominata “Cascina Regia”. In quel periodo la cascina risulta composta da case rustiche, cortile, orto, prati e campi.

Nel 1860 passa di proprietà a Alessandro Franchi Verrey, insigne studioso, che la trasforma in cascina modello con piantagioni di gelsi, allevamento del baco da seta e apicoltura

Quando la famiglia si estingue, la cascina viene acquistata dalla contessa Rissetti. Nella prima metà del XX secolo si registra un ampliamento che sostanzialmente ne raddoppia l’estensione, come è dimostrato dalla Carta I.G.M. del 1935.

Successivamente, per far posto alle attuali costruzioni e alla strada, sono stati demoliti la stalla (che ospitava circa 200 capi di bestiame), il fienile e il porticato. Oggi rimane solo la parte nord della cascina che risulta caratterizzata da un impianto planimetrico a “C”.

Attualmente nella cascina delle Vallette continua l’attività agricola con la produzione di ortaggi e di fiori. Particolarmente interessanti sono i casi da terra (depositi di prodotti e attrezzi agricoli) che si affacciano sulla corte interna con grandi archi su pilastri in mattoni a vista.

Fonti Archivistiche

  • Archivio Parrocchiale della Chiesa dei SS. Bernardo e Brigida di Lucento, Memoriale, 15 dicembre 1587
  • Archivio Storico della Città di Torino, Carte sciolte, n. 564
  • Disegno del corso della bealera Putea, Archivio Storico della Città di Torino, Carte Sciolte, CS 2226
  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 15 A VI Rosso
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 30
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 30, art. 1163
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
  • Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11

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