Scheda: Oggetto -
Tipo: Reperto archeologico
Gaio Domizio Seneca
Le epigrafi recuperate demolendo il bastione della Consolata, costruito dai Francesi tra il 1536 e il 1542, e i vicini tratti della cinta di età romana erano probabilmente servite come materiale per riparazioni o rinforzi delle murature antiche.
Lat: 45.077036 Long: 7.678894
Introduzione
L’iscrizione, incisa su una lastra di marmo dell’isola greca di Paros, è stata voluta da Domizia Musa per ricordare il marito defunto, Gaio Domizio Seneca, e Domizia Cila, forse una figlia della coppia.
L'iscrizione
C(aio) Domitio / C(ai) l(iberto) Senecae, / [Domit]iae Cilae. / [Domi]tia C(ai) l(iberta) Musa / [ux]or fecit
A Gaio Domizio Seneca liberto di Gaio, e a Domizia Cila. La moglie Domizia Musa, liberta di Gaio, fece fare.
Bibliografia
- Mommsen, Theodor, Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL). Inscriptiones Galliae Cisalpinae Latinae. Inscriptiones regionum Italiae undecimae et nonae, Vol V. Pars II, Academiae litterarum regiae Borussicae apud Georgium Reimerum, Berlino 1877 , 7084 Vai al testo digitalizzato
- Mercando, Liliana, Note sul linguaggio figurativo, in Mercando, Liliana (a cura di), Archeologia a Torino. Dall'età preromana all'alto Medioevo, U. Allemandi, Torino 2003, pp. 171-203 , part. pp. 183-184
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie