Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Antonetto, già Vigna San Antonio

Secondo l'architetto Amedeo Grossi, questa villa nel 1791 appartenne alla Signora Lucia Michela, esponente della ricca borghesia torinese, che rimodernò la villa tra il 1798-1790. L'architettura della villa era assai semplice, ma la ricchezza era riversata nei giardini, negli arredi, nei quadri allora posseduti tra cui opere del Beaumont, del Rapous e del Cignaroli.


Lat: 45.0584089 Long: 7.7272718

Variazione: XVIII Sec. (1700-1799)

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XIX Sec. (1800-1899)

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  • giardini | vigna

All'inizio del '700 la proprietà faceva parte dei beni del convento di S. Antonio. In un documento della Curia del 1750 sono indicati i nomi Bogetto e La Motta.
Con il nome “La Motta”, la vigna è indicata dal Grossi che assegna la proprietà alla signora Lucia Michela, a cui si deve l'ammodernamento della vecchia vigna, ma non si conosce il nome dell'architetto a cui affidò i lavori.

Nell'800, la vigna, molto amata e oggetto di continue cure, ebbe molti proprietari, i Durando, i Cerutti, poi i Dogliotti, i Corrà, i Racca, che se la trasmisero per via ereditaria, e per ultimo la famiglia Antonetto.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA ANTONETTO, GIA VIGNA S. ANTONIO
Strada Comunale Superiore Val S. Martino 95

Villa e vigna.
Edificio di valore ambientale; significativo esempio di villa settecentesca costituisce elemento emergente il poggio della corona verde sul Po.
Il Grossi la descrive come «...villa e vigna della signora Lucia Michela con cappella... il palazzo forma due padiglioni verso il giardino in cui ci sono due magnifici pinnacoli alla Chinese due piramidi bugnate nell'ingresso del giardino, ed un bellissimo passeggio dietro il palazzo; che si rimodernò nel 1789 e 1790». La villa, che all'inizio del Settecento era proprietà del convento di S. Antonio, conserva in parte le connotazioni architettoniche tardo barocche.

Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 120; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 264-265.
Tavola: 51

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