Francesco Faà di Bruno (1825-1888)
Francesco Faà di Bruno rappresenta la sintesi di laico e sacerdote, di nobile e militare e fondatore di opere di carattere sociale e di un ordine religioso, di scienziato illuminato, architetto costruttore di uno dei più arditi campanili di Torino.
Dal 1825 al 1849
Francesco Faà di Bruno nasce da una antica famiglia nobiliare del Monferrato. Ultimo di dodici figli, gracile e di salute cagionevole, rimasto orfano di madre, viene mandato a Bruno dove vive con il nonno paterno nel castello avito in ambiente agreste e salubre. Segue gli studi liceali presso i padri Somaschi nel Collegio di San Giorgio a Novi Ligure. A quindici anni è indeciso sulla scelta tra la carriera militare e il sacerdozio e una zia materna lo consiglia di scegliere l’Accademia militare come ha fatto il fratello Emilio (1820-1866) che, capitano di vascello, muore sulla corazzata Re d’Italia nella battaglia di Lissa il 20 luglio 1866. Accede all’Accademia militare di Torino dove, dopo il secondo anno, in virtù di spiccate tendenze per le materie scientifiche, viene indirizzato alle armi dotte (artiglieria, genio, stato maggiore). Cadetto nel 1844, sottotenente nel 1845, luogotenente nel 1846 nel corpo di stato maggiore, inizia subito il corso biennale della Scuola di Applicazione per specializzarsi in topografia e approfondire la conoscenza del francese, inglese e tedesco. Allo scoppio della guerra, nel 1848, viene inquadrato, ufficiale di stato maggiore, nella brigata Guardie, comandata dal duca di Savoia, di cui diviene aiutante di campo. Capitano nel 1849, viene ferito a Novara e per il comportamento in battaglia è insignito della menzione onorevole.
Dal 1849 al 1888
Vittorio Emanuele II (1820-1878) apprezzando la preparazione scientifica di Faà di Bruno gli propone di divenire precettore di matematica dei suoi figli. Francesco accetta chiedendo di poter recarsi a Parigi per perfezionarsi e dove, nel 1851, ottiene, presso l’università della Sorbona la licenza in scienze matematiche. Richiamato in patria nel 1852 apprende che l’incarico di precettore non è confermato. A Parigi ha constatato che l’attività scientifica non gli impedisce di dedicarsi alle pratiche caritatevoli dell’assistenza ai bisognosi, così decide di abbandonare la carriera militare. Nel 1854 ritorna a Parigi, frequenta ancora la Sorbona e ottiene nel 1856 il titolo di Dottore. In quegli anni, l’influenza di Don Bosco (1815-1888) e soprattutto quella dell’ambiente cattolico parigino, in cui è introdotto dal matematico Agostino Cauchy (1789-1857), si rivelano fondamentali per il suo futuro impegno in campo religioso e sociale.
Rientra definitivamente a Torino e dal 1857 insegna Analisi superiore all’Università, ma inizia una vita dedicata alla carità fondando nel 1859, in borgo San Donato, l’Opera Pia di Santa Zita rivolta alle ragazze provenienti dalla campagna bisognose di istruzione e di preparazione professionale e, nel 1861, il pensionato di San Giuseppe.
Dal 1864 al 1876 sovrintende la costruzione di una chiesa dedicata a Nostra Signora del Suffragio. Nel 1880 fonda a Benevello d’Alba, in provincia di Cuneo, l’Istituto di S. Giuseppe, per l’istruzione professionale femminile. Nel 1881, in seguito alla sua ordinazione a sacerdote nel 1876, fonda la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio la cui regola è “Pregare, agire, soffrire”. Continua pure l’attività di scienziato con molte iniziative nel campo astronomico e fisico-matematico Un museo ricorda l’intera opera in campo civile e religioso. Muore a Torino il 27 marzo 1888 e viene beatificato nel 1988.
27-8-1844 nomina a cadetto;
20-9-1845 nomina a sottotenente;
18-8-1846 nomina a luogotenente;
1849 nomina a capitano;
1851 licenza alla Sorbona;
1852 abbandona la carriera militare;
1856 dottore alla Sorbona (laurea in Scienze matematiche);
1857 inizia l’insegnamento all’università di Torino e istituisce le mense economiche per i lavoratori;
1859 fondazione Opera Pia di Santa Zita;
1862 fondazione pensionato di San Giuseppe;
1864-1876 sovrintende la costruzione della chiesa di Nostra Signora del Suffragio a Torino
1876 viene ordinato sacerdote;
1880 fonda l’Istituto S. Giuseppe a Benevello d’Alba per l’istruzione professionale femminile
1881 fondazione della Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio;
27-9-1888 muore a Torino;
25-9-1988 viene beatificato.
Bibliografia
- Palazzini, Pietro, Francesco Faà di Bruno: scienziato e prete, Città nuova, Roma 1980
- Vittorio Messori, Il beato Faà di Bruno: un cristiano in un mondo ostile, Bur, Milano 1998
- Tuninetti, Giuseppe, Santi, beati e venerabili piemontesi: dai martiri torinesi Ottavio, Solutore e Avventore a padre Girotti, martire a Dachau, Il Punto, Torino 1999
- Centro Studi Faà di Bruno (a cura di), I cardini della felicità. Francesco Faà di Bruno nella Torino del XIX secolo, Torino 2003
- Bassignana, Pier Luigi, Francesco Faà di Bruno: scienza, fede e società, Edizioni del Capricorno, Torino 2008
Sitografia
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- Associazione Volarte
- ISMEL