L’edificio 37 dello stabilimento Michelin, oggi sede del Museo A come Ambiente, viene ristrutturato dopo la dismissione dello stabilimento per ospitare il primo museo torinese dedicato alle tematiche ambientali.
La ristrutturazione architettonica è opera dell’Architetto Agostino Magnaghi. Il Museo è distribuito su tre piani fuori terra, che accolgono le diverse sezioni tematiche, con un padiglione aggiuntivo di recente realizzazione.
All’interno del Museo oltre agli allestimenti interattivi e multimediali sui principali temi ambientali, ideati e realizzati dallo staff del Museo - coordinato da Carlo Degiacomi e Manuele Degiacomi – si trovano anche alcune installazione di artisti contemporanei: Piero Gilardi, Pietro Perotti, Corrado Bonomi, Ferdi Giardini, Luigi Mainolfi, Ettore T. de Paris, Kimitake Sato, Rudi Punzo e materiali fotografici di Uliano Lucas, Dario Lanzardo, Michele d’Ottavio.
Tutta la comunicazione e i disegni dei personaggi - mascotte del Museo sono curati da Paolo Mottura.
L’installazione di tubi blu che caratterizza la facciata viene progettata da Interaction Design Lab e UrbanArt.
È di Ugo Nespolo il grande simbolo sulla facciata del Museo.
Nel giardino è accolta la fontana frizzantina, primo punto Smat della Città di Torino per la distribuzione di acqua naturale e gassata, aperta al pubblico esterno da giugno 2009.

La palazzina che ospita il Museo A come Ambiente viene edificata dalla Michelin a fine anni Quaranta, insieme alla costruzione del dopolavoro aziendale, sul fronte opposto di corso Umbria.
A fronte dell’espansione dello stabilimento Michelin – che arriva ad occupare l’intera area compresa tra via Livorno e corso Umbria – in quegli anni sorge infatti la necessità di costruire un nuovo ingresso verso ovest. Nel 1947 viene dunque realizzato l’Edificio 37, palazzina in stile architettonico razionalista di due piani fuori terra, facente funzione di nuovo fabbricato d’ingresso su corso Umbria, portineria e deposito biciclette.
L’anno seguente l’edificio viene sopraelevato di un piano per ospitare la mensa aziendale e successivamente diviene la sede della centrale antincendio dello stabilimento, con personale appositamente addestrato.
Di particolare interesse il caratteristico bovindow che affaccia sul lato interno; oggi l’edificio ospita inoltre le strutture della ex direzione Michelin realizzate in legno pregiato in stile liberty, originariamente collocate nell’ormai demolita palazzina uffici dello stabilimento, situata lungo via Livorno.