Scuola elementare Silvio Pellico
Storica scuola nel cuore del quartiere di San Salvario, è simbolo, insieme alla vicina Rayneri, della storia della scuola torinese. La scuola fu bombardata il 13 agosto 1943.
Storia dell'edificio
L’edificio è stato costruito nel 1887, con una capienza di 29 aule e una spesa di 231.000 lire, il complesso scolastico si presenta di grandi dimensioni, con quattro piani fuori terra e un piano seminterrato, disposti secondo una struttura è a “U” raccolta attorno a un cortile interno. La Silvio Pellico (1789-1854, patriota, scrittore e poeta italiano) rappresenta la scuola urbana tipo, dove la ricerca dell’economia raggiunge il livello massimo, presentando una grande semplicità di forme (in seguito al terremoto del 23 febbraio 1887 cambiano le regole di costruzione delle scuole: la Pellico ne è un primo esempio). Le aule sono pensate per accogliere ognuna 55 alunni mentre i piani alti della scuola sono progettati per ospitare corsi diurni e serali di disegno, la cui frequenza dava accesso ai corsi superiori del futuro Istituto Avogadro. La scuola è sede di patronato scolastico che a inizio Novecento si occupa di 855 allievi ammessi alla distribuzione di oggetti, 276 all’assistenza educativa, 28 alla refezione e 319 all’assegnazione di vestiti e calzature. Dal 1905-1906 è prevista anche la distribuzione della merenda. Le fonti¹ ricordano che in questo periodo la scuola possiede anche una colonia alpina. L’edificio di via Madama Cristina è ampliato nel 1926 e ristrutturato nel 1931, ma durante la Seconda Guerra Mondiale subisce diversi danni. Nell’anno scolastico 1943-1944 è anche sede delle prime scuole medie dopo la riforma voluta dal ministro Bottai: presso la Pellico ha sede quella che si chiama “scuola media n. 2”. Ospita poi la scuola magistrale Regina Margherita che nel 1959 si trasferisce nei nuovi locali di via Valperga Caluso-via Bidone. Negli anni Sessanta la Pellico conta oltre 1000 alunni, numero a cui si sommano gli oltre 600 iscritti presso la succursale Falletti di Barolo. La scuola attiva inoltre sia classi speciali sia classi differenziali. Dieci anni dopo, alla fine del Settanta, la Pellico inizia a registrare una contrazione del numero degli alunni che scende circa a 800, cui però bisogna sommare gli iscritti nelle due succursali di via Cellini 12 e di via Menabrea 8. A inizio anni Ottanta è datato l’ulteriore ampliamento dell’edificio, concluso nell’arco di due anni dal dicembre 1980 al marzo 1982. In questo periodo la scuola ospita anche la succursale del liceo Alfieri. Un nuovo importante restauro dell’edificio è datato metà degli anni Novanta con gli alunni trasferiti presso i locali di via Valperga Caluso. In questi anni gli iscritti si attestano attorno ai 300 alunni, numero che lascia spazio negli imponenti locali della scuola, per ricavare aule destinate a laboratori e spazi di incontro. Le tre odierne succursali della scuola sono la Fioccardo, la Parato e la Balbis Garrone.
Bombardamenti
La scuola elementare Silvio Pellico fu colpita dal bombardamento notturno del 13 agosto 1943 effettuato da aerei della RAF con bombe di grosso e grossissimo calibro. Il bombardamento causò il crollo di una parte del tetto, gravi danni ai muri interni e distruzione parziale degli infissi.
Note
¹ Ottino L., Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino, 1951, p. 100.
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE S. PELLICO
Isolato compreso tra le Vie Saluzzo, Foscolo, Madama Cristina, Corso Dante
Edificio per l'istruzione destinato a scuola elementare.
Edificio per l'istruzione di valore documentario ed ambientale per la rilevanza della posizione all'incrocio tra il Corso Dante e la Via Madama Cristina.
Edificio costruito negli anni dal 1884 al 1887 su progetto dell'ing. Prinetti per conto del Comune di Torino. Nel 1914 vennero demoliti gli avancorpi semicircolari ad uso latrine e ricostruiti in forma rettangolare. Nel 1924 venne sopraelevata la palestra-refettorio su Via Saluzzo.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 58
Bibliografia
- Ufficio Tecnico, Città di Torino (a cura di), Progetti pei nuovi edifizi ed ampliamenti a compimento dei locali per le scuole primarie urbane e suburbane, Torino 1884
- T. Prinetti, Memorie, Tipografia Genio Civile, Torino 1888
- Abate Daga, Pietro, Alle porte di Torino: studio storico-critico dello sviluppo, della vita e dei bisogni delle regioni periferiche della città, Italia industriale artistica, Torino 1926 , p. 322 Vai al testo digitalizzato
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 , p. 27 Vai al testo digitalizzato
- Ottino, Leopoldo, Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino 1951
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 351 Vai alla pagina digitalizzata
- Catalogo dei beni culturali architettonici. Edifici scolastici, Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Torino, Torino 2009
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Miscellanea Istruzione 514. Piano Quinquennale di Edilizia Scolastica Materna e dell’Obbligo. Città di Torino.
- ASCT, Città di Torino. Ripartizione VII. Istruzione, Ufficio Rilevazioni Statistiche Scolastiche. Stampasera, 13 giugno 1990.
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 899, cart. 18, fasc. 18, n.ord. 5
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.