Palazzo sede della Provincia di Torino, già Telecom, Sip e Stipel
Nel cuore dell’area di cantiere della nuova stazione di Porta Susa, l’attuale Palazzo della Provincia di Torino, già Palazzo per uffici Telecom (e prima ancora Sip e Stipel), conferma il ruolo primario nei flussi metropolitani che ha caratterizzato questa porzione di città fin dai tardi anni Cinquanta del Novecento. Già allora, nella prospettiva di trasformazione prevista e di una centralità auspicata all’interno del sistema urbano, era stato commissionato a Ottorino Aloisio l’edificio pluripiano per uffici dalla società Stipel.
Fin dalla sua originaria costruzione, negli anni Sessanta, e nella prospettiva di trasformazione prevista e di una centralità auspicata all’interno del sistema urbano – di cui il concorso per il nuovo centro direzionale del 1962 costituisce l’episodio culminante, per quanto privo di esito –, il palazzo commissionato a Ottorino Aloisio ha costituito un fulcro ineludibile nell’immagine della città contemporanea e industriale, per qualità architettonica, dimensioni e ruolo a scala urbana.
Il progetto originario
Sulla base di questi obiettivi di visibilità e significato formale e simbolico, Aloisio realizza un “grattacielo orizzontale” che delimita e dà carattere al viale urbano di corso Inghilterra. La definizione del progetto avviene, a partire dal 1964, attraverso successivi approfondimenti, elaborati secondo un gusto unitario dalla grande scala fino ai più minuti dettagli costruttivi, di decorazione e di arredo fisso (inferriate, porte, maniglie esterne e interne, fino alla grafica di numeri e scritte negli uffici) e mobile, come tavoli e sedie per gli impiegati e i clienti. La raffinata scansione della facciata è stata ottenuta da Aloisio, sulla base di precedenti esperienze – prime fra tutte la sede torinese della Sipra del 1959 –, grazie alla continua reiterazione di un “modulo base” in forma di arco di cerchio, concretato nell’elemento concavo che ritma l’intera facciata. Ma le leggere e altissime paraste del prospetto originario, intervallate da finestrature dall’altrettanto accentuato verticalismo, così come il clinker con le sue preziose cromie – già da tempo sostituito con un ben poco vibrante intonaco plastico – sono oggi del tutto scomparse a seguito della recente riconfigurazione dell’edificio.
Gli anni recenti
Dopo la completa ristrutturazione interna ed esterna su progetto di Paolo Rosani (2008), evidente nella nuova pelle “ecosostenibile”, l’edificio è divenuto la sede centrale della Provincia di Torino. La concentrazione in 32mila metri quadri e in 15 piani fuori terra di funzioni e personale provenienti da quattro diverse sedi sparse sul territorio si è svolta parallelamente alla conquiste di un’inedita centralità da parte del quartiere, capace di attrarre e restituire il proprio nuovo ruolo attraverso segni architettonici significativi. Non a caso, il “grattacielo orizzontale” sarà presto chiamato a confrontarsi con uno dei simboli della nuova città, il grattacielo di Intesa-Sanpaolo immediatamente adiacente, progettato tra molte polemiche da Renzo Piano. Oggi il trasformato ex palazzo della Sip continua così a essere uno dei protagonisti di una porzione di città che insiste lungo la nuova Spina 2, definita dal Piano regolatore di Cagnardi e Gregotti del 1995, e che, in linea con i progetti e le ambizioni messe in luce già tra anni cinquanta e sessanta, si sta organizzando secondo un disegno organico e un sistema di relazioni raggiunto attraverso frammenti e tappe tra loro soltanto apparentemente separate: il Palazzo di Giustizia, la copertura dei binari e il Passante ferroviario, la Biblioteca civica di Mario Bellini (soltanto progettata), la Metropolitana, la nuova stazione di Porta Susa, il grattacielo di Piano, quello “gemello” delle Ferrovie e il “terzo” di Porta Europa, la trasformazione delle Officine Grandi Riparazioni e quella delle Carceri giudiziarie “Le Nuove”… Uno dei poli, evidentemente, della città a lungo progettata e oggi in via di realizzazione.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO UFFICI SIP EX STIPEL
Corso Inghilterra, Via Cavalli
Edificio per uffici.
Segnalazione di edificio per uffici di interesse documentario. I primi progetti, a firma Ottorino Aloisio, sono del 1966, riferiti ad una più complessa « soluzione planivolumetrica del terreno ex mattatoio”. L'edificio a lama era rivestito in klinker azzurro, a fasce verticali concave. Nel 1980 il paramento esterno è stato sostituito con fasce piane, grigie, che alterano notevolmente l'aspetto formale del grande parallelepipedo.
M. POZZETTO, M. VIGLINO, 1975, figg. 1/16; M. POZZETTO, 1977; ID., 1981.
Tavola: 40
Bibliografia
- Micaela Viglino Davico, Note per una storia del Miar torinese. Ottorino Aloisio e l’architettura gestuale, RapiRapida, Torino 1974
- Nino Rosani, Edizioni EDA, Torino 1974
- Marco Pozzetto, Micaela Viglino Davico, Ottorino Aloisio, in «Cronache economiche», 3-4, marzo-aprile, 1975, pp. 3-18
- Marco Pozzetto, Vita e opere dell’architetto udinese Ottorino Aloisio, Torino 1977
- Marco Pozzetto, Ottorino Aloisio Architetto, Catalogo della mostra, Istituto per l'Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, Udine 1981
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 389 Vai alla pagina digitalizzata
- 26 Itinerari di architettura a Torino / Architectural walks in Turin, Società degli architetti e degli ingegneri in Torino, Torino 2000
- Augusto Sistri, Ottorino Aloisio (ad vocem), in Ordine degli Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Torino, Albo d’onore del Novecento. Architetti a Torino, Celid, Torino 2002
- Scrivano, Paolo, Aloisio, Ottorino, in Olmo, Carlo (a cura di), Dizionario dell’architettura del XX secolo, Vol. I, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2003, p. 48
- Martini, Alessandro, Città, infrastrutture, trasformazioni urbane e aggiornamento tecnologico. Ottorino Aloisio e il Palazzo Sip di Torino in Il nuovo Palazzo della Provincia di Torino, [s.n.], Torino 2008, pp. 20-36 Vai al testo digitalizzato
- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico Telecom Italia, Trorino
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