Cascina Perrone, Il Cascinotto
Nata come “casotto” alle dipendenze della vicina villa Pollone, il Perrone sorge in un’area denominata “Gorzano” che è il risultato dell’opera di disboscamento delle sponde della Dora Riparia, iniziato a partire dal XIV secolo.
Già nella Carta Topografica della Caccia del 1762 è visibile un edificio, denominato “Casotto”, a manica unica adiacente alla strada che conduceva a Collegno. Al suo interno è ancora oggi visibile una targa in ghisa, precedentemente posta sul caminetto della cucina, che riporta la data del 1759 attestandone l’origine settecentesca. Nel 1790, l’architetto Amedeo Grossi, nella Carta Corografica dimostrativa, la rileva con pianta ad “L” attribuendone la proprietà al “signor Conte Nomis di Pollone”. In quel periodo il paesaggio circostante è caratterizzato da campi, prati, bealere e fabbricati rurali; di fronte al Cascinotto vi è la cascina Mineur. Nelle Mappe del Catasto Gatti (1820-40), la cascina viene denominata Perrone, dal nome del proprietario Cav. Giacinto Perrone di S. Martino. L’impianto planimetrico appare invariato e sono segnalati, oltre ai campi e gli orti, anche la casa rustica, stalle e fienili, casi da terra (deposito di prodotti e attrezzi agricoli), l’aia e uno stagno. Anche nella Carta Topografica dei contorni di Torino, redatta dal geometra Rabbini nel 1840, non emergono trasformazioni planimetriche, ma viene evidenziato il disegno dell’orto posto esternamente alle fabbriche. Le Mappe del Catasto Rabbini del 1866 registrano un ampliamento planimetrico attraverso l’edificazione di un nuovo corpo di fabbrica a “L” che si accosta al preesistente e forma una corte chiusa. L’ultimo ampliamento risale alla seconda metà dello scorso secolo: un fabbricato chiude completamente la corte della cascina e la divide in due blocchi mediante l’inserimento di una manica centrale. Oggi il Cascinotto è adibito per metà a magazzino e rimessa per camion, mentre la restante parte, di proprietà della famiglia Frus dal 1937, è ancora destinata alle attività agro-pastorali.
Bibliografia
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- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970 , pp. 144-145
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: “La più bella prospettiva d’Europa per l’occhio di un coltivatore”, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 1996 , p. 164
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Fonti Archivistiche
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- Francesco De Caroly , Carta topografica dimostrativa dei contorni della città di Torino e Campagne Reali dedicata a Sua Maestà la Regina di Sardegna dall’Umilissimo e Fedelissimo Suddito De Caroly in Torino 1785, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte topografiche segrete, Torino 16 B I Rosso
- Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800
- Mappa primitiva Napoleonica, 1805, Archivio Storico della Città di Torino, CAN, Sezioni 1-70
- Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26
- Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, CAG, sez. 20
- Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, Archivio Storico della Città di Torino, COLL TER, sez. 20 , art. 1106
- Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
- Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
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- Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11
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