Carcere femminile delle “Forzate”
Il carcere delle “Forzate” viene affidato il 30 ottobre 1821, con dispaccio ministeriale, alla marchesa Giulia Falletti di Barolo affinché lo riorganizzi. Viene demolito dopo il 1870 durante la costruzione del “Tribunale Penale e Civile di Torino”.
La prigione delle “Forzate” «era prima un ritiro di donne traviate, fondato nel 1750 da un benefico cittadino sotto al titolo di S.ta Maria Maddalena, ora è prigione di donne: ed una piissima dama, da noi già lodata, dopo d’averla ampliata e resa più comoda, vi prepara al ravvedimento quelle infelici» (Cibrario p. 253). Giulia Falletti di Barolo, nata Juliette Colbert (1785-1864), dedica la propria vita nella città di adozione alla beneficenza e in particolare si impegna per migliorare l’esistenza fisica e spirituale delle donne nelle strutture detentive. Come racconta Silvio Pellico (1789-1854), ospite dei marchesi dopo il periodo di reclusione e segretario della marchesa, Giulia di Barolo nel 1814 intraprende la propria attività entrando nella Confraternità della Misericordia per servire le minestre e il vestiario ai detenuti. Tra le prime in Italia, solleva il problema dei penitenziari femminili e ottiene nel 1821 di riorganizzare il carcere delle “Forzate”, nel quale trasferisce le detenute dei carceri “Criminale o del Senato”, delle “Torri o Porte Palatine” e “Correzionale”. Introduce inoltre nelle strutture le suore di San Giuseppe di Chambery e discute il regolamento interno con le detenute. Nel marzo del 1823, apre una casa di lavoro e ricovero per ex carcerate o donne pentite della propria vita: “Il Rifugio”, in via Cottolengo 26.
Bibliografia
- Cibrario, Luigi, Storia di Torino, Vol. 2, A. Fontana, Torino 1846 , pp. 253-254 Vai al testo digitalizzato
- Pellico, Silvio, La marchesa Giulia Falletti di Barolo, nata Colbert. Memorie, Marietti, Torino 1864
- Paolo Galli, Assistenza e internamento. Il caso di Torino: Giulia di Barolo e le donne carcerate, in Umberto Levra (a cura di), La scienza e la colpa. Crimini, criminali, criminologi: un volto dell’Ottocento, Electa, Milano 1985
- Marina Graziosi, Infirmitas sexus. La donna nell’immaginario penalistico, in «Democrazia e diritto», n. 2, 1993, pp. 99-143 , pp. 99-143
- Assunta Borzacchiello, Biblioteche un bene comune, in «Le Due Città», IV, n. 3, marzo, 2003
Fonti Archivistiche
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Materie Ecclesiastiche, Luoghi Pii e Opere Pie, Di qua da’ monti, Per paese, Torino, n. 221 «Ritiro delle Forzate (carcere femminile)» 1751-1822.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Materie Ecclesiastiche, Luoghi Pii e Opere Pie, Di qua da’ monti, Per paese, Torino, n. 223 «Ritiro del Rifugio per le donne esc-carcerate e già di malavita (fondato dalla Marchesa Giulia di Barolo)» 1825-1842.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Corte, Materie Ecclesiastiche, Luoghi Pii e Opere Pie, Di qua da’ monti, Per paese, Torino, n. 223 «Piano regolare dell’Opera pia del Rifugio» [1830].
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