Chiesa di Santa Maria di Piazza
La chiesa, nota per la ricostruzione a opera di Bernardo Antonio Vittone a partire dalla metà del Settecento, è di fondazione più antica. Nel corso del Seicento diviene sede di tre Università di Arti: minusieri, osti e calzolai. La facciata verso la via in stile neoclassico è di Barnaba Panizza.
1. Storia dell'edificio
Di antichissima fondazione, attestata nelle fonti sin dall'XI secolo (1080), con la denominazione di Sancta Maria de Platea (per la vicinanza all’antico foro romano della città), la chiesa di Santa Maria di Piazza è nota per essere stata nel Cinquecento sede metropolitana dei Carmelitani, cui viene affidata nel 1552.
Dal 1636 è sede della Compagnia dei Minutieri e in seguito di quelle degli Osti e dei Calzolai, con le rispettive cappelle dei Santi Giuseppe e Anna, di San Diego, e dei Santi Crispino e Crispiniano. Le necessità dell’ordine, troppo costretto nell’isolato della chiesa, spingono ai primi del Settecento alla decisione di un trasferimento a Porta Susina, e, di conseguenza, dopo una vertenza in sede diocesana, all’erezione della chiesa a parrocchia, nel 1731.
L’insufficienza dell’antico complesso, nonostante gli ampliamenti attuati sin dal 1580, spinge alla metà del secolo alla sua ricostruzione completa, su disegno dell’architetto, già molto noto per altre opere religiose, Bernardo Antonio Vittone (1704-1770), che ne avrebbe lasciata ampia testimonianza nel suo volume delle Istruzioni diverse pubblicato nel 1766. Nel 1751 è realizzata la nuova sezione presbiteriale, mentre, a partire dall’anno successivo (1752), si interviene sull’aula. Il settore absidale, giustamente noto, rappresenta uno degli esempi più compiuti dell’impiego della luce proprio di Vittone.
La cupola di copertura è piegata nei punti di attacco alla struttura alle necessità degli oculi e delle finestre di rischiaramento dell’altare maggiore, mentre la navata si imposta su di una pianta ellittica longitudinale, coperta da una volta a suo turno forata all’imposta da lunette. La nuova chiesa è consacrata nel novembre del 1768, con l'originaria pala dell’altar maggiore, L’Assunzione della Vergine, dipinta dopo il 1748 da Pietro Francesco Guala (1698-1757). Una nuova facciata è inserita nel 1830, in un sobrio neoclassicismo, dall’architetto Barnaba Panizza (1806-1895).
Consistenti rimaneggiamenti ne hanno in parte trasformato l’impianto a partire dal 1890, in occasione del giubileo, compiendosi nel 1911 (dal 1910 la chiesa è affidata ai Sacramentini) con la sostituzione di alcuni altari. Nel 1924, un altro intervento di ripristino decorativo modifica ancora la struttura e provvede anche all’inserimento dell’organo, mentre le consistenti distruzioni dovute al bombardamento del 1942 impongono ampi interventi al presbiterio, alla facciata e al campanile, e un successivo consistente cantiere di restauro.
2. Bombardamenti
La chiesa fu colpita in due bombardamenti notturni il 20 novembre 1942 e l’8 agosto 1943. La cupola principale fu distrutta. Si registrarono gravi danni al tetto e al campanile; più lievi danni agli infissi e alle vetrate.
Cronologia
1080, menzione dell’edificio in diversi documenti medievali;
1552, la chiesa è affidata ai Carmelitani;
1580, primi ampliamenti; metà XVII secolo, sede di tre Università di Arti;
1729, partenza dei Carmelitani;
1731, erezione a parrocchia diocesana;
1752, avvio del cantiere della navata;
1768, consacrazione del nuovo edificio di culto;
1830, elevazione della facciata su progetto di Barnaba Panizza;
1910, affidamento della chiesa ai Sacramentini;
1924, inserimento dei nuovi altari.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI S. MARIA DI PIAZZA
Via S. Maria, Vicolo S. Maria
Chiesa e pertinenze.
Edificio di valore storico-artistico, ambientale e documentario. E' tra le opere più pregevoli di B. A. Vittone; è importante polo della vita religiosa cittadina.
La chiesa è stata realizzata su progetto di B. A. Vittone (1751-52). Le cappelle laterali sono state realizzate nel 1890. Modifiche agli altari, al pavimento e agli arredi tra il 1896 e il 1911. nel 1924 e nel 1938. Le ricostruzioni del dopoguerra su Via S. Maria in edifici attigui hanno gravemente alterato l'ambiente circostante.
A. CAVALLARI MURAT, 1956; L. TAMBURINI, s.d., p. 375.
Tavola: 41
Bibliografia
- Vittone, Bernardo Antonio, Istruzioni diverse concernenti l'officio dell'architetto civile, ed inservienti d'elucidazione, ed aumento alle Istruzioni elementari d'architettura gia al pubblico consegnate ... Divise in libri due e dedicate alla Gran Vergine e Madre di Dio Maria Santissima, per gli Agnelli, Lugano 1766
- Guidi, Guido, Le chiese di Torino danneggiate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 8, agosto, 1949, Torino, pp. 9-15 Vai al testo digitalizzato
- Portoghesi, Paolo, Bernardo Vittone. Un architetto tra Illuminismo e Rococò, Edizioni dell’Elefante, Roma 1966
- Tamburini, Luciano, Le chiese di Torino: dal Rinascimento al Barocco, Le Bouquiniste, Torino 1968 , pp. 375 - 384
- Cavallari Murat, Augusto (a cura di), Forma urbana e architettura nella Torino Barocca. Dalle premesse classiche alle conclusioni neoclassiche, Vol. I, tomo II, Unione tipografico-editrice torinese, Torino 1968
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 302 Vai alla pagina digitalizzata
- Lupo, Giovanni Maria (a cura di), Ingegneri architetti geometri in Torino. Progetti edilizi nell'Archivio storico della città (1780-1859), «Storia dell'urbanistica. Piemonte / III», gennaio-giugno, 1990, Roma, scheda Panizza, Barnaba, pp. 85-97
- Antonetto, Roberto, Glorie di legno: le meraviglie dei minusieri ed ebanisti torinesi, in Bassignana, Pier Luigi (a cura di), Torino sconosciuta o dimenticata. 13 incontri alla scoperta del volto segreto di Torino, Torino Incontra, Torino 1998, pp. 197-212
- Longhi, Andrea, Chiesa di Santa Maria di Piazza , in Comoli Mandracci, Vera - Olmo, Carlo (a cura di), Guida di Torino. Architettura, U. Allemandi, Torino 1999, scheda 65, p. 85
- Walter Canavesio (a cura di), Il voluttuoso genio dell'occhio. Nuovi studi su Bernardo Antonio Vittone, Società piemontese di archeologia e belle arti, Torino 2005
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Bernardo Antonio Vittone, [Chiesa di Santa Maria di Piazza], Torino 1751, in Bernardo Antonio Vittone, Istruzioni diverse concernenti l'officio dell'Architetto Civile, Lugano 1766, Lib. II, Sez. II, p. 181, tavola 63.
- ASCT fondo danni di guerra, inv. 48, cart. 1, fasc. 48, n. ord. 5
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