Frammenti della statua equestre di Valerio Clemente?
Durante la costruzione della chiesa dei santi Martiri vennero alla luce una gamba maschile e una zampa anteriore di cavallo in bronzo.
I due pezzi, che sono coerenti per dimensioni, misure e dettagli tecnici, appartengono alla statua di un personaggio a cavallo. All’altezza della coscia si vedono le pieghe della toga e il piede indossa un calzare su cui è fissato uno sperone. L’abbigliamento del personaggio fa pensare a un notabile locale piuttosto che a un militare, forse quel C. Valerio Clemente la cui statua equestre era ricordata in un’iscrizione venuta alla luce nel 1579 dagli stessi scavi da cui provenivano la gamba e la zampa. L’epigrafe, incisa su una lastra in bronzo modanata, è scomparsa ed è nota oggi solo per essere stata tramandata attraverso i secoli da storici e antiquari. È quindi impossibile stabilire con certezza la veridicità di quella che è destinata a restare una interessante suggestione. L’iscrizione perduta ricorda anche come Valerio Clemente, a titolo di ringraziamento per l’onore della dedica, avesse distribuito olio alla plebe locale, beneficando anche le donne con un atto non comune di generosità.
Le due parti della statua sono ora esposte al Museo di Antichità nell’allestimento della mostra Archeologia a Torino davanti alla riproduzione di una statua in bronzo molto simile rinvenuta a Pompei.
Bibliografia
- Mommsen, Theodor, Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL). Inscriptiones Galliae Cisalpinae Latinae. Inscriptiones regionum Italiae undecimae et nonae, Vol V. Pars II, Academiae litterarum regiae Borussicae apud Georgium Reimerum, Berlino 1877 , 7007 Vai al testo digitalizzato
- Mercando, Liliana, Il recupero del passato, in Mercando, Liliana (a cura di), Archeologia a Torino. Dall'età preromana all'alto Medioevo, U. Allemandi, Torino 2003, pp. 37-83 , part. p. 137
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