Stele funeraria, probabilmente reimpiegata, da corso Palermo
Una importante stele funeraria con ricca decorazione era forse riutilizzata come copertura di una sepoltura di epoca più tarda, secondo una pratica più volte riscontrata a Torino e altrove.
Il ritrovamento
Nel corso di un intervento di archeologia di emergenza a seguito dello scavo non controllato di una trincea per la posa di cavi elettrici sono venuti alla luce i resti di tre sepolture orientate nord-ovest/sud-est, una delle quali costituita da una cassa laterizia rivestita internamente di cocciopesto. La ricca epigrafe rinvenuta accanto alle tombe, ma realizzata senz'altro in un'epoca più antica, costituiva forse la copertura di uno dei sepolcri.
La stele
La lastra, in marmo di Foresto, è iscritta e decorata da una somma di elementi simbolici legati al mondo funerario. Nella parte superiore spicca, in mezzo a due leoni accovacciati, la rappresentazione del mito di Ganimede rapito dall’aquila. In basso è visibile invece un frammento della figura di Ercole bambino mentre strozza i serpenti che erano stati inviati da Era per ucciderlo ancora nella culla. In alto, al di sopra dell’edicola, erano due tritoni.
Si tratta dell’iscrizione funeraria di Q. Coesius Secundus, cittadino romano di origine libertina, voluta dalla moglie Coesia Aphrodisia.
La stele è ora esposta al Museo di Antichità di Torino nella mostra Archeologia a Torino.
Bibliografia
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie